Sabaf acquisisce Cmi dai cinesi e diventa leader mondiale
Per concludere l’operazione ci sono voluti 9 mesi, proprio come nelle migliori tradizioni di attesa, ma il gioco pare decisamente valere la candela. E non soltanto perché Sabaf, grazie all’acquisizione del 68,5% del capitale della bolognese Cerniere Meccaniche Industriali, diventa il primo produttore mondiale di cerniere per elettrodomestici.
Ad ingolosire la spa di Ospitaletto ci sono infatti anche altri due fattori, entrambi non da poco. Da un lato, l’orgoglio di riportare in Italia un «gioiellino» che nel 2017 era stato venduto ai cinesi, per la precisione al gruppo Guandong Xingye Investment, che ne deteneva il 91,5% del capitale (la residua quota dell’8,5% è detenuta da Eros Gherardi, fondatore della società, e da altri soci persone fisiche). Dall’altro, la possibilità di aprirsi nuovi scenari proprio in Cina, dove in virtù dei buoni rapporti intrattenuti con la Guandong Xingye Investment, Sabaf «sta valutando possibili joint venture per servire il mercato locale», dice l’amministratore delegato Pietro Iotti. E non con poche ambizioni, considerato che ogni anno il gigante asiatico vede la vendita di circa 40 milioni di elettrodomestici contro i «miseri» 15 di tutta Europa.
«Siamo molto soddisfatti perché si tratta di un’acquisizione davvero importante sotto il profilo della strategia - prosegue Iotti -: nel nostro piano industriale avevamo annunciato che saremmo cresciuti sia in modo organico che per linee esterne, con una politica di acquisizioni capace di incrementare la differenziazione merceologica e questa operazione va proprio in quella direzione».
E infatti, quella di C.M.I è la seconda acquisizione strategica che la spa bresciana, tra i principali produttori mondiali di componenti per cucine e apparecchi domestici e la cottura a gas, ha portato avanti: l’entrata in Sabaf della Okida Elektronik è ancora fresca, e come spiega Iotti, «grazie all’abbinamento del know out nella meccanica con quello nell’elettronica consente a Sabaf di proporsi a pieno titolo come ideatore e realizzatore di soluzioni all’avanguardia nel mondo degli smart appliances». Gli accordi raggiunti valutano Cmi 19,55 milioni di euro (Equity Value) e prevedono l’acquisto di una quota del 60% dall’attuale socio di maggioranza per un corrispettivo di 11,73 milioni e l’acquisto della quota dell’8,5% detenuto dai soci di minoranza per un corrispettivo di 1,662 milioni.
L’accordo col socio di maggioranza prevede opzioni di acquisto in favore di Sabaf per il residuo 31,5% del capitale sociale di C.M.I. e contestuali opzioni di vendita in favore dell’attuale socio di maggioranza, opzioni esercitabili in due tranche di pari entità, al 31 dicembre 2019 e al 31 dicembre 2020. Cmi è attivo con unità produttive in Italia (Crespellano, Bo) e in Polonia e controlla C.G.D., specializzata nella produzione di stampi per acciaio e stampati in lamiera. Nel 2018 ha realizzato vendite per 29,3 mln di euro e un Ebitda di 4 mln: ha in forza 135 dipendenti.
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