È bresciano il primo taxi bi fuel per il trasporto di persone disabili

Camillo Facchini
La società di Ponte San Marco, nata nel 1964, modifica i veicoli commerciali alle esigenze di chi si muove in sedia a rotelle. Tutto iniziò dopo che il padre e la zia del titolare restarono infermi
Uno dei mezzi adattati da Rolfi
Uno dei mezzi adattati da Rolfi
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Il secondario, ovvero l’industria, che lavora per il terzo settore che invece produce utilità sociale. Sta tutta qui – e non è poco – la storia della Rolfi di Ponte San Marco, 61 anni di presenza sul mercato, nata nel 1964 quando il papà di Dario Rolfi, che oggi è a capo dell’azienda, rileva una storica carrozzeria del paese, dando inizio a una storia d’impresa che, per quel che produce oggi, è diversa – nell’anima, perché no? – dalle altre, adattando i veicoli commerciali di serie alle esigenze dei disabili. Caratteristica principale è l’abbassamento del pianale su cui morbidamente – grazie ad un mix di meccanica, elettronica e pneumatica – il passeggero sarà caricato.

Come è iniziata

Più di mezzo secolo fa, a Ponte San Marco si producevano automarket, veicoli di soccorso, cabine per le funivie, fino a quando una zia di Dario Rolfi prima, ed il padre dell’imprenditore poco tempo dopo, restano la prima inferma per un incidente stradale, il secondo per un ictus.

Uno dei primi lavori della carrozzeria Rolfi
Uno dei primi lavori della carrozzeria Rolfi

È così che nasce all’interno della Rolfi il lavoro di ricerca per adattare normali veicoli commerciali alle disabilità ed aggiungere un briciolo di normalità alla faticosa quotidianità di chi è portatore di handicap. Dario Rolfi spiega che nel lavoro dell’azienda progressivamente sono entrate l’esigenza di innovare, il miglioramento degli standard di produzione ed un rigore assoluto, «perché fin dall’inizio eravamo consapevoli che non si sarebbero trasportati pacchi, ma l’esigenza primaria dei nostri clienti era quella di favorire la normalità della vita».

L’azienda

In Rolfi lavorano una quindicina di persone, cui si aggiungono un indotto importante e un ufficio tecnico decisivo, «il cui obiettivo è unicamente quello di adattare il mezzo al portatore d’handicap». Ed allora eccole le auto: si comprano dal concessionario ed a Ponte San Marco inizia il lavoro di trasformazione, perché ogni vettura è costruita in base all’altezza del disabile, senza standardizzazioni, con ogni vettura soggetta a omologazione dal Centro Prova della Motorizzazione.

Incredibile ma, come per l’industria dell’automotive, anche chi produce auto per i disabili, con la transizione ecologica ha dovuto confrontarsi con un rischio: la presenza delle batterie e la loro dimensione (150x200 cm e peso da 100 a 800 kg) comporta seri problemi di progettazione e conseguentemente di adattamento dei veicoli. In attesa di conoscere quali saranno le regole comunitarie sulla transizione ecologica in Europa, Rolfi ha realizzato il primo taxi polivalente bi fuel in circolazione a Milano per portatori di handicap con la poltrona anteriore destra che ruota verso l'esterno consentendo l'avvicinamento della seggiola a rotelle.

Quanto costa un veicolo nuovo dedicato? «Con trentamila euro – dice Dario Rolfi – si può acquistare, naturalmente muovendosi sapientemente tra i benefici fiscali», tenendo conto che l’Iva è al 4%, senza pagare bollo, tassa di proprietà, trascrizione o immatricolazione. L’azienda è presente in varie iniziative sociali, collaborando con Matteo Cavagnini, testimonial, campione di pallacanestro in carrozzina ed è presente in più di una organizzazione no profit.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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