Rilasciato il presidente di Federacciai Antonio Gozzi
Rilasciati, dopo due notti in cella e tre giorni di interrogatori. Il numero uno di Federacciai e amministratore delegato di Duferco Antonio
Gozzi, ed il dirigente dello stesso gruppo siderurgico italo-svizzero Massimo Croci, tornano in libertà su disposizione del giudice istruttore Michel Claise, al termine della terza giornata di interrogatori e dopo un faccia a faccia con l'ex ministro dell'Economia della Vallonia ed ex sindaco di Waterloo, Serge Kubla. Sotto torchio per ore. E alla fine provati, molto provati dall'intera vicenda e col grande desiderio di tornare a casa
Intanto la moglie di Gozzi, Sabrina Croce, esulta all'annuncio della liberazione: «Era quello che ci aspettavamo e siamo contentissimi che sia successo nel più breve tempo possibile», dice la donna che in questi giorni ha cercato di far arrivare al marito i suoi messaggi di sostegno.
Gozzi e Croci ieri si sono trovati a confronto col loro presunto faccendiere. Con l'uomo a cui - secondo l'accusa - avrebbero dato mandato di corrompere personalità congolesi affinché facilitassero la diversificazione di Duferco nel settore dei giochi d'azzardo e per avvantaggiare la candidatura del gruppo nell'acquisto del sito siderurgico di Maluku. Una fabbrica dalle grandi potenzialità, quella di Maluku, ma entrata in crisi dai primi anni Ottanta. Un impianto verso il quale la Duferco avrebbe mostrato interesse tra il 2006 e il 2007, ma per il quale in realtà non ha mai fatto un'offerta. Quanto ai giochi d'azzardo. Nel 2011 Kubla era stato per un breve periodo il presidente della Società di sfruttamento dei giochi (Sej). E secondo il giudice Claise, la Sej sarebbe stata creata per portare avanti le ambizioni di Duferco nel settore del gioco d'azzardo, quando il Congo ha aperto ai privati la lotteria nazionale. L'azionista maggioritario della Sej era la società belga Succesfull Expectations Belgium, filiale della lussemburghese Succesfull Expectations SA, di cui
Gozzi e Croci erano azionisti.
Un gioco di scatole cinesi in cui la procura federale belga vuole vedere chiaro. Ma Claise vuole sentire per rogatoria internazionale anche la testimonianza della principessa e donna d'affari congolese Odette Maniema Krempkin sulla misteriosa scomparsa del suo compagno, il commercialista belga, Stephan De Witte, 44 anni, sparito nella Repubblica democratica del Congo nel giugno 2014. Proprio dall'inchiesta sulla scomparsa di De Witte, che lavorava per Duferco a Kinshasa, è partito il fascicolo bis, che vede accusati di corruzione Gozzi e Croci.
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