Riforma Cartabia e esecuzioni forzate immobiliari: il convegno al GdB
Sono state la riforma Cartabia e le principali novità nell’ambito delle esecuzioni forzate immobiliari le protagoniste dell’incontro organizzato oggi nella sala Libretti del Giornale di Brescia a cura di S-Mart. Un appuntamento per addetti ai lavori che ha visto un parterre di ospiti illustri, tra cui il notaio Augusto Chizzini, professore di Diritto processuale civile all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, l’avvocato Francesco Paolo Luiso, già professore ordinario di Diritto processuale civile all’ateneo di Pisa ed il magistrato Andrea Milesi, giudice civile e delegato ai fallimenti del Tribunale di Cremona.
Dopo i saluti istituzionali a cura del presidente dell’Ordine dei Dottori commercialisti e degli esperti contabili di Brescia, Severino Gritti e del presidente dell’Ordine degli avvocati di Brescia, Giovanni Rocchi, si parlerà essenzialmente delle «novità» che la riforma del processo civile ha portato sul fronte delle esecuzioni immobiliari.
Il tema
La riforma Cartabia ha segnato una razionalizzazione dei procedimenti in materia di diritti delle persone e della famiglie da un lato e in materia di esecuzione forzata dall’altro, con l’obiettivo di segnare una accelerazione dei processi e riallineare alla giustizia europea quella italiana. Sul fronte delle esecuzioni forzate, la novità principale (affrontata in occasione delle assise) riguarda l’istituto della vendita privata, scelta alternativa rispetto alla vendita «ordinaria». In pratica, la legge prevede la facoltà per il debitore di chiedere al giudice dell’esecuzione di disporre la vendita diretta dell’immobile pignorato con istanza da depositare non oltre 10 giorni prima dell’udienza di vendita, con evidenti benefici - se va a buon fine - sia sotto il profilo delle tempistiche, che non vengono allungate da aste deserte e continui ribassi, sia sotto quello della tutela del debitore, che se trova un acquirente può vedere il bene venduto al prezzo di perizia.
Del resto, spiega l’avvocata Marta Mistè di S-Mart, «i commentari alla nuova riforma dicono che il legislatore si è ispirato alle best practice dei tribunali italiani, e Brescia è in prima linea perché l’istituto della vendita diretta è nato sulla scorta delle vendite affidate a notai in sede di procedure fallimentari, procedura che è nata qui ormai più di dieci anni fa sotto la presidenza di Stefano Rosa». Altro snodo strategico affrontato è stata la riforma dell’istituto della delega delle operazioni di vendita forzata, senza dimenticare una panoramica su sovraindebitamento e codice della crisi.
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