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Riduzione delle emissioni di CO2: il primato europeo del gruppo Feralpi

Angela Dessì
Alla realtà di Lonato la certificazione Sbti che «premia» la strategia intrapresa fino al 2030
Il complesso siderurgico della Feralpi è da sempre soggetto a interventi innovativi e volti a una produzione green -  © www.giornaledibrescia.it
Il complesso siderurgico della Feralpi è da sempre soggetto a interventi innovativi e volti a una produzione green - © www.giornaledibrescia.it
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Feralpi «guida» la transizione green del settore siderurgico: è tra le prime aziende europee del comparto ad ottenere l’approvazione da parte dell’ente internazionale Sbti (Science based targets initiative) degli obiettivi 2030 di riduzione delle emissioni di CO2 e degli altri gas climalteranti.

L’iniziativa Sbti - nata dalla partnership tra Cdp (ex Carbon disclosure project), Global compact delle Nazioni Unite, Wri (World resources institute) e Wwf - mira a supportare le aziende nell’adozione di importanti obiettivi di mitigazione e guidarle nella transizione a un’economia a basso tenore di carbonio.

Il punto

Una missione ambiziosa, che rende la certificazione tanto significativa quanto impegnativa da raggiungere. Per farlo, il gruppo bresciano ha integrato nel proprio piano di sviluppo una strategia Esg definita nel quadro degli obiettivi internazionali di sostenibilità e di contrasto ai cambiamenti climatici ed in particolare, sul fronte ambientale, ha definito, sottoposto e ottenuto l’approvazione dell’Sbti dei target intermedi.

«Le aziende hanno una responsabilità diretta nel contribuire alla riduzione delle emissioni globali di gas serra e nell’indirizzare le proprie azioni in direzione della decarbonizzazione, definendo obiettivi anche a medio termine e tracciando la rotta che si vuole seguire per raggiungerli», commenta il presidente del gruppo Feralpi, Giuseppe Pasini, per il quale l’approvazione dell’Sbti conferma che i risultati da raggiungere al 2030 sono corretti. «Un riscontro positivo - aggiunge - non solo per noi ma per tutti i nostri stakeholder poiché un acciaio a basse emissioni rappresenta un valore per l’intera catena del valore e, in senso ancora più ampio, per i territori e comunità in cui operiamo».

Sotto la lente

Nel dettaglio, Feralpi si impegna a ridurre del 50% entro il 2030 (sul 2022) le emissioni a effetto serra scope 1, 2 e 3 che rientrano nel core boundary della linea guida di settore per il ferro e acciaio rispetto alle tonnellate di acciaio laminato a caldo. Feralpi, inoltre, sancisce il suo impegno anche a ridurre le emissioni a effetto serra scope 3 derivanti dall’acquisto di beni e servizi, dalle attività legate ai combustibili e all'energia, dal trasporto e distribuzione a monte e a valle, dai rifiuti generati nel corso delle attività e dalla lavorazione dei prodotti venduti, questa volta del 25% entro il 2030 (sempre rispetto al 2022).

Per farlo, il gruppo punta su un piano di decarbonizzazione che incorpora diverse leve tra cui l’uso di energia da fonte rinnovabile, con l’autoproduzione e l’acquisto di elettricità verde, biometano e idrogeno; l’approvvigionamento di materie prime derivanti da recupero e con una minore impronta carbonica, complice anche un crescente ricorso al treno come vettore di trasporto, senza dimenticare gli investimenti impiantistici per elettrificare il ciclo produttivo e migliorarne l’efficienza. 

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