Economia

Renault, la crisi dei microchip «taglia» 500mila auto

Il vice ceo Clotilde Delbos: «Dai fornitori riceviamo informazioni inaffidabili». Pure Nissan riduce le stime di produzione
La nuova Renault 5 con motore elettrico - Foto © www.giornaledibrescia.it
La nuova Renault 5 con motore elettrico - Foto © www.giornaledibrescia.it
AA

La crisi dei microchip mette i bastoni tra le ruote delle case automobilistiche. La mancanza di componenti costerà a Renault un calo della produzione per il 2021 di circa 500mila veicoli. Il gruppo ha comunque confermato la previsione di raggiungere un tasso di margine operativo per l’intero anno, al 2,8% del fatturato.

La casa automobilistica francese ha rivista la stima del calo di produzione dopo una previsione iniziale di 200mila veicoli in meno.

La disponibilità di semiconduttori «è stata peggiore di quanto previsto», ha detto il vice ceo e direttore finanziario del gruppo Renault, Clotilde Delbos, agli analisti finanziari. «Le informazioni che riceviamo dai fornitori - ha aggiunto - sono, a dir poco, molto inaffidabili».

Renault ha intanto chiuso il terzo trimestre con un calo della produzione di 170mila veicoli, con i ricavi scesi a 9 miliardi di euro (-13,4%). Le vendite globali, inoltre, sono diminuite del 22,3% a 599.027 veicoli. Nonostante le difficoltà sul fronte dei componenti il gruppo francese ha comunque confermato la guidance per l’anno nonostante la «ridotta visibilità sul quarto trimestre». Nell’ambito di questo quadro anche Nissan ha ridotto le stime sulla produzione globale di circa il 30% tra ottobre e novembre. Le nuove previsioni parlano di 263.000 autoveicoli per il mese in corso, e di 320.000 per quello successivo.

L’insufficienza dei chip riguarda anche la Toyota, prima casa auto mondiale, che ha di recente annunciato un taglio compreso tra 100mila e 150mila unità in novembre, mentre Honda ha comunicato che l’output nazionale vedrà una riduzione del 10% a partire dal prossimo mese. S&P Global, inoltre, ha tagliato le stime sulla vendita di auto nel 2021 e nel 2022 a livello globale.

Gli analisti vedono le immatricolazioni nel 2021 aumentare del 2-4% a fronte dell’8-10% atteso in precedenza. Tradotto in numeri quest’anno dovrebbe chiudersi con poco meno di 80 milioni di veicoli venduti, a fronte degli 83-85 milioni attesi in precedenza, mentre per il 2022 la stima è stata rivista al ribasso da 87 a 84 milioni. Gli analisti di S&P Global ritengono anche che le restrizioni negli approvvigionamenti si risolveranno gradualmente portando a una ripresa delle vendite a 90 milioni di veicoli entro la fine del 2023. La carenza di microchip dovrebbe «allentarsi nella seconda metà del 2022. Rimane comunque un problema strutturale e qualsiasi aumento della produzione di semiconduttori richiederà da 18 a 24 mesi per avere effetto», conclude Delbos.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato