Relio, la luce made in Brescia si accende col crowdfunding
Relio non è una semplice lampada, non è un giocattolo e nemmeno un gadget. È semplicemente Relio. Oggetto di design «super-versatile», lampadina da tenere in tasca, nella borsetta, sul comodino della camera, in salotto o sulla scrivania dell’ufficio. È l’oggetto che illumina e mostra colori di ogni oggetto nella maniera più naturale possibile.
Forse è anche questa la ragione del «tam-tam» che si è scatenato in queste settimane attorno all’oggetto ideato e prodotto da Marco Bozzola, giovane bresciano laureato in informatica all’Università di Crema. Nei primi tre giorni di campagna lanciata sul una delle più importanti piattaforme mondiali di crowdfunding, Kickstarter, il progetto ha raccolto 35mila sterline (quasi 50mila euro); Relio è stato protagonista di articoli su numerose riviste di fotografia, sul numero di giugno di Vanity Fair, su Design Boom tra i più importanti portali dedicati al design.
«Fin da quando ero bambino il mio gioco preferito era creare oggetti, sperimentare cose nuove - ci spiega Marco Bozzola -. Alcuni anni fa è nata l’esigenza di creare qualcosa non solo per me, ma per un pubblico più vasto. Amo giocare con la luce. Creare Relio è stato quasi un passaggio naturale».
Relio è un cubo in alluminio nero satinato lavorato dal pieno che si può montare sui cavalletti fotografici standard; è alimentato via Usb ed emette molta luce. «Il segreto di Relio è la lampada a Led, con un fascio luminoso pregiato, frutto di studi accurati sulle ottiche di collimazione - spiega Bozzola - e offre una resa cromatica molto alta, fino a 96/100».
Lo scorso dicembre Bozzola ha prodotto le prime lampade. «L’intero ciclo di sviluppo, la prototipazione e la produzione iniziale si è basato su piccoli fondi personali - spiega -. Tutto è stato fatto in casa, compreso il sito internet (www.relio.it). I primi cento esemplari sono andati a ruba, abbiamo ricevuto 2.000 richieste via mail. Dopotutto è un oggetto versatile: perfetto per i film-maker, ideale per gli enologi che vogliono monitorare il colore del vino; gli odontoiatri e naturalmente i fotografi».
L’ideatore Marco Bozzola non è solo, accanto a lui un team di ragazzi (hanno tutti 27 anni) di Brescia: il light designer Roman Radaelli, il grafico Ivan Capelli, il film-maker e regista Matteo Bertoli, oggi residente a Dublino. «Le prime vendite sono state un successo, ma siamo riusciti a malapena a coprire le spese - conclude Bozzola -. Ora siamo approdati su Kickstarter, grazie alla consulenza di un’azienda bresciana con distaccamento a Londra, la San Vigilio Ltd, che ci ha seguito in tutta la fase amministrativa e gestionale. Il prossimo step sarà trovare il partner per la produzione in serie. Pensiamo di cedere la licenza sul brevetto, così da poterci dedicare alla prossima invenzione: abbiamo già progetti».
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