Reddito di cittadinanza, Acli: «Già 1.500 richieste in sei mesi»
I bisogni e le conseguenti richieste di sostegno delle famiglie e dei cittadini bresciani, anche a seguito della pandemia, sono in crescita, seppur, fortunatamente, nella nostra provincia il lavoro non manchi. Lo testimoniano i dati del primo semestre 2022 dei servizi delle Acli bresciane, in particolare Caf e Patronato, e le 300mila telefonate ricevute dagli uffici dell’associazione nei primi mesi di quest’anno.
I numeri
Dal 1° gennaio al 30 giugno agli sportelli Acli sono state presentate 13.500 domande di assegno unico. Dal 27 giugno le Acli hanno inviato all’Inps 2.500 domande per il bonus da 200 euro. Nei primi sei mesi del 2022 sono state duemila le richieste di Naspi, l’indennità mensile di disoccupazione: il dato rispecchia quello dello stesso periodo del 2021. Mille e cinquecento sono state invece le domande di reddito di cittadinanza, in aumento rispetto al 2021: nel primo semestre dello scorso anno erano state 1.100. Sono state 3.000 le dimissioni volontarie attraverso Acli, un dato in linea con i primi sei mesi del 2021, e 550 gli interventi di riconoscimento di malattie professionali inoltrate all’Inail, in crescita rispetto ai 480 dei primi sei mesi del 2021.
Fabio Raggi, direttore del Patronato delle Acli bresciane ha sottolineato: «Per il reddito di cittadinanza c’è stato un aumento anche a seguito delle richieste di rinnovo di coloro che avevano presentato la domanda nel 2019». Tanti Isee. Michele Dell’Aglio, direttore Caf Acli Brescia, ha ricordato che al 30 giugno gli Isee presentati sono stati 34.710 contro i 34.113 dell’intero 2021. Per quanto riguarda i modelli 730, sono state acquisite 51.801 dichiarazioni, oltre l’85% del totale delle pratiche 2021 e 525 quelle di cessione del credito legate al Superbonus 110%. Sono state superate in sei mesi quelle fatte nel primo semestre 2021, pari a 506.
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Nel 2022 le Acli hanno aperto una nuova sede del Patronato in via Spalto San Marco; nel gennaio 2023 sarà varata una terza casa in città, Acli «Europa», in via Branze. Pierangelo Milesi, presidente delle Acli provinciali: «Anche in questo semestre siamo stati inondati di richieste. Già negli ultimi due anni avevamo assistito a un’esplosione di bisogni che poi si traduce nelle richieste ai nostri uffici. Ci aspettiamo soprattutto dal Governo alcune misure più strutturali per sostenere la natalità e le famiglie e su fisco e lavoro, attraverso un importante taglio del cuneo fiscale. La politica della bonus economy non risolve i problemi ma in alcuni casi rischia di amplificare le diseguaglianze. Se il meccanismo del reddito di cittadinanza non funziona come deve, va rivisto».
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