Record di Copan, 2 miliardi di tamponi da inizio pandemia
Non è bastata la pandemia ad arrestare Copan Italia, che complici gli ottimi risultati di business continua ad investire. In patria come oltre confine. Nonostante lo scenario imprevedibile causato dal Covid 19, il 2021 è stato un anno molto positivo per l’azienda bresciana che, dietro ad un volume d’affari di 395 milioni di euro, ha posto una strategia industriale su scala globale ed investimenti mirati allo sviluppo sostenibile.
I test
Dall’inizio dell’emergenza sanitaria, il Gruppo ha prodotto oltre due miliardi di tamponi, un volume tale da poter testare, almeno una volta, più di un quarto della popolazione mondiale. Grazie a questi prodotti, alle automazioni per i laboratori di microbiologia, e a una strategia industriale su scala globale, il gruppo ha contribuito alla lotta al Covid 19 in maniera puntuale, ottenendo ottimi risultati anche dal punto di vista economico.
Nel 2021, il volume d'affari generato da Copan è stato di 395 milioni di euro, in crescita del 29,76% rispetto all'anno precedente. A fronte di un margine operativo lordo pari a 173.58 milioni (pari al 42.8% dei ricavi), il risultato netto ha raggiunto i 112 milioni, mentre il capitale investito netto ha toccato quota 254.6 milioni, con la posizione finanziaria netta che è passata da 74.5 milioni a 137.7 milioni.
Flessibilità
«Abbiamo raggiunto questi risultati grazie alla capacità di espandere volumi per rispondere alla domanda, non attraverso un aumento dei prezzi sul mercato, cosa che abbiamo ritenuto eticamente non corretta sin dall’inizio della pandemia» commenta la presidente Stefania Triva, per la quale i risultati non erano per nulla scontati, ma anzi si sono rivelati propedeutici ad un periodo in cui «endemizzazione della pandemia, equilibri di mercato inediti, costi delle materie prime e dell'energia impatteranno sul bilancio aziendale.
Per fronteggiare queste criticità e mitigare gli effetti negativi della crisi globale della supply chain, Copan ha portato avanti investimenti volti ad aumentare la propria capacità produttiva in prossimità con i mercati esteri, espandendo i siti produttivi negli Stati Uniti e nell' Asia Pacifico. Un approccio che la Ceo del gruppo sintetizza nella relazione sulla gestione al bilancio 2021 «pensa globale e agisci locale». «Affrontare al meglio gli aspetti logistici della nostra attività è solo uno dei vantaggi che ha portato questa espansione - continua - con questi investimenti abbiamo reso la nostra azienda anche più sostenibile, basti pensare alle tonnellate di CO2 risparmiate localizzando parte della produzione più vicina al mercato di destinazione».
Nuovo sito in Vietnam
Sostenibilità: questa è dunque la parola cardine su cui Copan fonda il biennio 2022/2023. Attuale progetto chiave della strategia del gruppo è infatti un nuovo polo produttivo in Vietnam, la cui inaugurazione è prevista per la fine del 2023: un sito di più di 20mila metri quadrati fortemente improntato alla flessibilità produttiva, che affiancherà il polo di Shanghai nella gestione del mercato Asia-Pacifico.
Sul territorio bresciano, invece, Copan si concentra sulla cittadina di Castel Mella, in cui la trasformazione di un’area già a destinazione industriale darà vita ad un polo produttivo dotato di un magazzino completamente automatizzato, con spazi interni ed esterni ridisegnati al fine di migliorare la qualità di vita fuori e dentro l'azienda, passando anche per una conversione verso energie rinnovabili e all’efficienza. «Dall'ambiente alla persona - conclude la Triva -, la spinta verso la sostenibilità è un lavoro di squadra».
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