Economia

Quote latte, un nodo ancora doloroso per 150 allevatori

Per Copagri tante sono le imprese bresciane a cui è stato bloccato il conto
La Regione Lombardia si è schierata a supporto degli allevatori di Copagri - © www.giornaledibrescia.it
La Regione Lombardia si è schierata a supporto degli allevatori di Copagri - © www.giornaledibrescia.it
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La vicenda delle multe per sforamento delle quote latte è vecchia di quasi 30 anni, ma per diverse centinaia di aziende zootecniche bresciane - 5.000 in tutta Italia, di cui la metà lombarde - i nodi stanno venendo al pettine adesso. E sono nodi veramente dolorosi, perché si tratta di richieste di pagamento a sei cifre, pignoramenti di conti corrente e ipoteche sulle proprietà.

Per capire la portata di alcune azioni, basta citare il caso di un allevatore di Comezzano Cizzago che ha ricevuto dall’Agenzia delle entrate un’intimazione di pagamento di oltre 700.000 euro, e che - come confermato dal presidente di Copagri Lombardia, Roberto Cavaliere - «a 150 allevamenti del bresciano è stato bloccato il conto corrente, impedendo loro di lavorare».

Il punto

Di fronte a richieste attuali che in totale ammontano a 1,2 miliardi di euro - a fronte di un contenzioso complessivo che arriva a circa 2,5 miliardi - qualche azienda potrebbe anche chiudere. Così i vertici di Copagri Lombardia, che sono scesi in piazza a Brescia il 14 luglio e avevano indetto una manifestazione di protesta nella nostra città anche per giovedì 4 agosto, poi rinviata. Per Roberto Cavaliere adesso il passo più urgente è fermare le cartelle esattoriali.

«Per farlo la settimana scorsa abbiamo depositato al Tar cittadino la richiesta di sospensiva dei pagamenti – spiega – che il tribunale sta valutando. Uno dei nostri problemi è che non abbiamo un interlocutore con cui trattare. Posso dire comunque che Agea, l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura, non sta rispettando i dettati imposti da tre sentenze emesse dalla Corte di giustizia europea, rispettivamente a giugno e settembre 2019, e a gennaio di quest’anno. Le sentenze impongono allo Stato italiano di rideterminare gli importi delle sanzioni comminate ai produttori».

Per Confagricoltura Brescia e il suo presidente Giovanni Garbelli quello delle quote latte è un argomento ormai anacronistico, «che va chiuso al più presto per dare la possibilità alle imprese di concentrarsi sui problemi reali di oggi, tra siccità, crisi dei raccolti, costi alle stelle di carburanti e elettricità». Dalla Regione. A sostegno di Copagri è arrivata nelle ultime ore anche la posizione di Regione Lombardia.

Per il presidente Attilio Fontana e l’assessore all’agricoltura Fabio Rolfi, «la Corte di giustizia ha accertato il contrasto e l’incompatibilità della normativa applicata dall’Italia per calcolare il prelievo supplementare con le norme europee, per le annate dal 1995-1996 alle 2008-2009. Inoltre - continua la lettera degli amministratori lombardi - la Corte ha precisato che il principio della tutela del legittimo affidamento e della stabilità e immodificabilità degli atti amministrativi assunti nel frattempo, non può avere l’effetto di autorizzare le autorità italiane competenti a non correggere le decisioni incompatibili con il diritto dell’Unione da essa adottate, rifiutando di procedere a una nuova valutazione dei diritti dei produttori».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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