Quindici chili di grano per uno di pane: allarme Coldiretti
La deflazione abbatte i prezzi riconosciuti agli agricoltori e mette a rischio la filiera del Made in Italy
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La deflazione ha effetti devastanti nelle campagne, dove le quotazioni riconosciute agli agricoltori rispetto allo scorso anno sono crollate per il grano del 26%, per le uova del 19% e del 18% per gli ortaggi che rappresentano una componente importante del carrello della spesa degli italiani.
E' quanto afferma la Coldiretti, in riferimento all'andamento dell'inflazione a ottobre, che ha visto l'Italia tornare in deflazione sotto la spinta al ribasso dell'andamento degli alimentari freschi. Segnali negativi - sottolinea la Coldiretti - anche per gli allevamenti con le situazioni piu' pesanti che vanno dalle carni di pollo (-9%) a quella di coniglio (-11%).
A rischio c'e' il futuro di prodotti simbolo del Made in Italy, ma anche un sistema produttivo sostenibile che garantisce reddito e lavoro a centinaia di migliaia di famiglie e difende il territorio nazionale dal degrado e dalla desertificazione. Oggi gli agricoltori - precisa la Coldiretti - devono vendere piu' di tre litri di latte per bersi un caffe' o quindici chili di grano per comprarsene uno di pane.
Le coltivazioni come il latte e la carne - conclude la Coldiretti - subiscono la pressione delle distorsioni di filiera e del flusso delle importazioni selvagge che fanno concorrenza sleale alla produzione nazionale perche' vengono spacciati come Made in Italy per la mancanza di indicazione chiara sull'origine in etichetta.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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