Quando il Grana Padano è made in Lettonia
«L'agropirateria continua a essere al centro delle cronache. Un fenomeno, quello dei falsi, delle imitazioni e dell'utilizzo indebito del nostro nome e del nostro marchio che produce un danno complessivo annuo stimato, solo per il Grana Padano, in circa vale 1 miliardo di euro, 700 milioni all'estero e 300 milioni in Italia».
Stefano Berni, direttore generale del Consorzio Grana Padano, commenta così la notizia che arriva dal Salone Internazionale dell'Alimentazione di Parigi dove, in uno stand di un'azienda della Lettonia, è stato accertato l'utilizzo illecito delle DOP Grana Padano e Asiago.
«Lo stesso film che abbiamo già visto in mille altre occasioni - prosegue il direttore Berni -, in questo caso esposizione di forme e pezzi di formaggio prodotti in Lettonia, del tutto simili per aspetto morfologico, colore e pezzatura ai nostri prodotti, addirittura riportando in etichetta sulle confezioni in lingua italiana "la ricetta tradizionale" e i nomi "Grana" e "Asiago"».
Immediatamente il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha emanato un'ordinanza internazionale di blocco dell'usurpazione contro la società lettone, rea della contraffazione.
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