Quali sono le 6 aziende bresciane che hanno vinto l'Oscar dei Bilanci
Anche quest’anno, sul palco dell’Oscar dei Bilanci all’Auditorium San Barnaba, sono state premiate le aziende bresciane che si sono distinte per i loro bilanci, soprattutto in quanto a crescita, redditività e solidità. Tra gli applausi del pubblico in sala, e durante una premiazione seguita in diretta streaming (la potete rivedere da lunedì 5 dicembre a questo link e sarà trasmessa su Teletutto sabato 10 dicembre alle 20.30), i riconoscimenti sono stati assegnati a sei imprese, suddivise in tre categorie: fatturato inferiore ai 20 milioni, fatturato tra 20 e 40 milioni e fatturato superiore a 40 milioni.
Ecco quali sono le aziende bresciane insignite dell'Oscar.
Ecoeternit (Montichiari)
Ecoeternit si pone a valle della filiera dell’edilizia e in un anno, come il 2021, particolarmente vivace per questo comparto produttivo, anche la società di Montichiari - specializzata nello smaltimento di amianto e rifiuti speciali non pericolosi - registra un significativo incremento del fatturato, passato da 11,15 a 15,27 milioni di euro. Non solo.
L’azienda bresciana presieduta dall’ingegnere Stefano Nicolò riporta un miglioramento dell’Ebitda (o Margine operativo lordo), cresciuto da 8,56 a 12,37 milioni, e del risultato di esercizio, l’utile del 2021 è di 6,28 milioni contro i 4,04 milioni dell’anno precedente. Ottime performance che si rispecchiano anche nel Roi (Ritorno degli investimenti) della Ecoeternit che sale dal 29,7 al 37,2%. Il rapporto di indebitamento è di 2 punti, ma in costante calo.Biogei Cosmetici (Darfo Boario Terme)
Crescono i volumi delle vendite, migliorano ulteriormente i margini e si rafforza la solidità patrimoniale: nel 2021, la Biogei Cosmetici si fa ancora più «bella», chiudendo il bilancio con un utile di 9,55 milioni contro i 7,91 dell’anno precedente.
Mec-Gar (Gussago)
Si è chiuso con il «botto» il 2021 della Mec-Gar di Gussago. L’azienda presieduta da Aldo Bonomi e guidata dall’amministratore delegato Andrea Ruggeri Gnutti è specializzata nella produzione di caricatori per armi e lo scorso anno ha depositato per la prima volta il bilancio consolidato, che vede un monte ricavi di 41,19 milioni, in crescita del 33% rispetto ai dodici mesi precedenti.
L’impresa bresciana, che vanta un export molto vicino al 100% delle vendite, conta peraltro un Roi (indice che esprime il ritorno degli investimenti) pari al 21,5%, e un Ebitda (Margine operativo lordo) di 19,4 milioni e un utile di 8,4 milioni. A fine 2021, l’utile realizzato dalla Mec-Gar è di 4,78 euro. Con un patrimonio di 40,78 milioni, la società presenta un indice di indebitamento di 0,3 punti.
Able Tech (Lonato del Garda)
In una fase storica segnata dalla transizione digitale, la Able Tech di Lonato del Garda ricopre un ruolo da protagonista, riportando peraltro ottimi risultati in bilancio. Nel 2021, la software house guidata da Claudio Giorgio Vigasio - e che conta oltre 120 collaboratori - ha visto un consolidamento dei ricavi legati ai servizi di fatturazione elettronica e conservazione di documenti. In altre parole il fatturato della società di Lonato è cresciuto da 18,38 a 20,41 milioni di euro. Mantiene lo stesso trend l’Ebitda, indice che misura la redditività della gestione caratteristica, che passa da 9,66 a 11,27 milioni. Infine anche l’utile migliora da 7,04 a 7,86 milioni (oltre un terzo del fatturato). Ottima la redditività con un Roi al 58,9% e la solidità finanziaria con un indice di indebitamento dello 0,5.
Copan (Brescia)
Se si è riusciti a identificare l’origine del virus Sars-Cov-2 e a tracciare l’evoluzione della pandemia da Covid-19 lo si deve anche ai tamponi prodotti dalla Copan. La società di via Perotti, nella zona industriale della nostra città, ha ricoperto con responsabilità un ruolo di primaria importanza a livello globale, dimostrando tutte le sue potenzialità.
La controllata Copan Italia, ha chiuso il bilancio 2021 con un aumento dei ricavi da 304,4 a 395 milioni di euro; un Ebitda (ossia l’utile al lordo di ammortamenti, svalutazioni, interessi e tasse) di 182,9 milioni e un utile netto di 112,3 milioni, che vale quasi il 30% del fatturato. La società della famiglia Triva riporta così un indice di ritorno degli investimenti (Roi) pari al 28,1%, mostrando peraltro un rapporto di indebitamento di 0,4 punti.
AB Service (Orzinuovi)
AB Service chiude un altro anno pieno di energia. La società di Orzinuovi, controllata dalla AB Holding della famiglia Baronchelli e specializzata nella gestione e manutenzione di impianti di coogenerazione (principalmente nei settori del biogas e biometano) ha chiuso il 2021 con un monte ricavi di 113,28 milioni di euro, contro i 112,34 dell’esercizio precedente; un Ebitda di 39,4 milioni e un utile netto di 26,7 milioni. L’azienda bresciana registra per di più un Roi (indice che esprime la redditività degli investimenti) del 27,2%.
Il gruppo AB opera in venti Paesi al mondo e nonostante due anni complessi come gli ultimi due è stato capace a rafforzare la sua solidità patrimoniale. AB Service ad esempio conta un patrimonio netto di 105,5 milioni e un indice di indebitamento di 0,3 punti.
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