Economia

«Punto Stiro», i capi si pagano «a sacco»

In un anno e mezzo Punto Stiro ha aperto sei negozi in provincia. La novità: il bucato da stirare si paga «a sacco».
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Per un cliente è una sorta di «investimento sociale»: 30 euro al massimo per liberarsi dal peso dello stiro. Che d'estate gonfia i piedi e d'inverno fa dolorare la schiena. Soprattutto, ruba tempo ad altre attività. Esistono per questo le lavanderie, certo. E anche le stirerie. Ora esiste anche Punto Stiro, che funziona «a sacchi».

Lo hanno ideato un paio d'anni fa Vincenzo Sorrenti e Romano Rossi. Curioso che l'intuizione sia venuta a due uomini. Ma tant'è: Vincenzo aveva l'esigenza di liberare la moglie da asse e ferro nel fine settimana per godersi il tempo libero dal lavoro fuori da casa; Romano, invece, all'epoca doveva gestirsi il bucato da solo e in autonomia.
Ecco allora l'idea: lavare in fin dei conti costa un tempo relativo. Stirare no. Associare le cose può essere costoso e allora perchè non portare il bucato pulito a chi lo possa riconsegnare stirato e in ordine?
Dopo qualche mese di studio di mercato, i due, che di professione si occupano di comunicazione, inaugurano Punto Stiro a Brescia, in via Creta. È il 6 maggio 2011. Il sistema piace: con due euro si acquista il sacco, il formato «famiglia» con una capienza di cinquanta pezzi, o la misura «single», che può accoglierne fino a 25. Il tutto viene stirato e riconsegnato in un massimo di quattro giorni lavorativi. Per la misura più grande si spendono 30 euro, per la più piccola 20. Quando il sacco è pronto, il cliente viene avvisato con un sms. Il servizio urgenza costa 5 euro in più, con bucato stirato in 24 ore. Il sacco speciale, invece, costa 25 euro ed è studiato per 25 tra camicie e pantaloni.

Un'idea vincente, al punto che in diciotto mesi Punto Stiro ha aperto con la formula del franchising anche a Lumezzane, Urago Mella, Rovato, Raffa di Puegnago e Orzinuovi. Di più: per la prima volta Vincenzo Sorrenti e Romano Rossi hanno partecipato al Salone del Franchising ospitato la scorsa settimana alla Fieramilanocity. «Il nostro stand è stato tra i più visitati - raccontano -: abbiamo raccolto almeno un centinaio di contatti». Un risultato che fa bene sperare. «Il nostro servizio è per tutte le tasche - aggiungono - così come l'investimento per aprire un Punto Stiro: 30mila euro per formazione, affiancamento e negozio chiavi in mano».

In un anno e mezzo a Brescia si sono registrati circa 500 utenti. La media di produzione è di quindici sacchi di bucato stirato al giorno. Il prossimo mese, poi, partirà un nuovo esperimento: la consegna a domicilio.
Una realtà dinamica, insomma, che viaggia nel mare del franchising a tutto vapore.
Giovanna Zenti
g.zenti@giornaledibrescia.it

 

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