Economia

Pubblico impiego, le novità per attirare anche i giovani

Nella bozza del decreto in attesa di approvazione si profilano all’orizzonte tanti possibili cambiamenti sui concorsi pubblici
Tra le novità, quelle relative alle competenze digitali e ai salari © www.giornaledibrescia.it
Tra le novità, quelle relative alle competenze digitali e ai salari © www.giornaledibrescia.it
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Occorre rafforzare la Pubblica amministrazione e rimpinguare l’organico. Ecco perché nella bozza del decreto in attesa di approvazione si profilano all’orizzonte tanti possibili cambiamenti sui concorsi pubblici. Dalla centralizzazione della loro gestione sotto il Dipartimento della Funzione pubblica all’assunzione di esperti per migliorare l’organizzazione, dalla trasformazione dei contratti a tempo determinato dei precari in rapporti a tempo indeterminato all’armonizzazione dei salari accessori dei dipendenti pubblici: sono tante le novità in arrivo. Il testo prevede anche un’altra modifica significativa: sarà annunciato il reclutamento di esperti in psicologia del lavoro e gestione delle risorse umane per organizzare questi concorsi unificati.

Competenze digitali

Si stima, altresì, che il 10% dei fondi risparmiati grazie alla cessazione di personale verrà destinato all’assunzione di nuove figure professionali dotate di competenze specifiche nel campo digitale. Per quanto riguarda il reclutamento nel settore delle Amministrazioni locali, il testo specifica che per Comuni, Province e Città metropolitane, fino al 10% delle facoltà assunzionali potrà essere riservato all’assunzione di candidati in possesso di un diploma di specializzazione per le tecnologie applicate, o di un diploma di specializzazione superiore rilasciato dagli Istituti tecnologici superiori (Its Academy), oltre a diplomi di istruzione tecnica superiore pertinenti ai profili professionali richiesti.

Importanti novità anche per i precari della pubblica amministrazione: alla scadenza dei contratti a tempo determinato di 36 mesi, infatti, si stabilisce che (qualora siano soddisfatti i requisiti per accedere al pubblico impiego, incluso il possesso del titolo di studio e una valutazione positiva del servizio) il contratto si trasformerà in un rapporto di lavoro a tempo indeterminato, nel rispetto delle facoltà assunzionali già utilizzate. Il testo menziona anche l’intenzione di uniformare i salari accessori per i dipendenti pubblici. Questo tema presenta attualmente notevoli discrepanze: al Ministero della Giustizia, per esempio, il salario accessorio risulta essere di 646 euro annui, mentre all’Inps si arriva a quasi 17.000 euro. Le infrastrutture si fermano a 695 euro, mentre all’Agenzia delle Entrate si sfiorano i 5.000 euro; il Ministero dell’Interno, infine, offre bonus di poco più di mille euro. Per tale motivo, l’armonizzazione dei premi dovrà avvenire in maniera graduale nel corso degli anni.

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