Prysmian, il maxi utile non soddisfa gli investitori
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Piazza Affari guasta la festa a Prysmian sui conti del 2024. Il colosso mondiale dei cavi ha chiuso l’esercizio con un balzo dell’utile del 37,8% a 729 milioni di euro, ma il titolo ha sofferto in Borsa, chiudendo con un calo del 12,18% a 57,12 euro e riportando le lancette dell’orologio all’inizio di agosto del 2024.
Gli investitori non hanno apprezzato del tutto quelli che l’amministratore delegato Massimo Battaini ha definito «risultati eccellenti che costituiscono un’ottima base da cui partire per ottenere nuovi successi». I ricavi sono saliti dello 0,5% a 17,03 miliardi, il margine operativo lordo del 18,4% a 1,93 miliardi e il dividendo del 14,3% a 0,8 euro, ma per il mercato non è stato abbastanza.
L’analisi
A deludere sono state le stime per l’anno in corso insieme al quarto trimestre, che ha scontato quella che Battaini ha definito come una «stagionalità del business», riferendosi in particolare ai prodotti speciali per l’auto e per gli ascensori. Prysmian prevede infatti di chiudere il 2025 con un margine operativo lordo compreso tra 2,25 e 2,35 miliardi e una generazione di cassa tra 950 milioni e 1,05 miliardi, livello quest’ultimo praticamente uguale al miliardo di fine 2024.
Nel quarto trimestre del 2024, invece, ha corso il comparto dei cavi per le reti di trasmissione, con ricavi in crescita del 33,7% a 794 milioni e un margine operativo lordo in rialzo da 84 a 119 milioni, mentre ha frenato quello dei prodotti speciali, con ricavi in calo del 6,1% a 732 milioni e il margine operativo lordo sceso da 71 a 59 milioni.
Segnali contrastanti
Non è andata meglio su base annua, con i ricavi delle ’specialities’ scesi del 5,9% a 3,05 miliardi, evidenziando «segnali contrastanti» secondo gli analisti. Ottimista invece Battaini, che ricorda la recente acquisizione di Encore Wire negli Usa, «la più grande» mai fatta da Prysmian, che ha consentito di «superare in anticipo» gli obiettivi di medio termine e rende oggi il gruppo «punto di riferimento globale per l’elettrificazione, la sicurezza e la transizione energetica e per la digitalizzazione».
Per continuare su questa strada, Prysmian si guarda ancora intorno e punta a «cogliere opportunità di crescita inorganica nel Nord America – spiega il manager – anche se non rifiuteremo altre proposte in Europa e in Estremo Oriente». L’obiettivo è di «completare il nostro portafoglio di prodotti» e forse, tra meno di un mese, al Capital Markets Day di New York potrebbe esserci qualcosa di nuovo.
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