Prontofoods, fatturato a 144 milioni e nuovo capannone alla Fascia d’Oro
Sulla scrivania di Luciano Pensante, tra carte e documenti, ci sono i report mensili dei ricavi della Prontofoods, ordinatamente distinti per aree di business: l’ultima colonna excel dei prospetti riporta il valore in vecchie lire. «Lo faccio per praticità. Ma anche un po’ per nostalgia - confida sorridendo l’imprenditore -. Cosa vuole che le dica: ho 87 anni suonati. E ancora oggi trovo più facile ragionare nelle vecchie lire». Saldamente al timone della sua azienda, chiamato con confidenziale rispetto dai collaboratori «capo», Luciano Pensante è un imprenditore sui generis: considera lo Stato «il socio al 50%»; e la sua Prontofoods una «famiglia allargata». Una realtà imprenditoriale d’eccellenza nel suo settore che ha messo in pratica la «Corporate Social Responsibility» molto prima che diventasse paradigma importato e diffuso a livello internazionale.
«Da me lavorano intere dinastie - spiega Pensante -, ci sono i padri, i loro figli ed ora ho assunto anche i nipoti. C’è Sabrina dell’ufficio controllo qualità, che vive in Valcamonica, a Bienno, e ogni mattina si fa quasi 150 chilometri per arrivare a Montichiari». Nella storia della Prontofoods non c’è mai stata un’ora di sciopero. «Sono forse l’unico imprenditore che lo scorso anno ha deciso unilateralmente di aumentare a tutti i collaboratori lo stipendio in busta paga, da 120 a 300 euro in più al mese».
Il gruppo
Con il marchio Ristora il gruppo è leader assoluto nel tè istantaneo, ma Prontofoods significa anche cioccolato, latte granulare (è l’unico produttore italiano), dairy creamers, cappuccino, camomilla, caffè istantanei, orzo, tisane e camomilla in filtri, edulcoranti in bustine e in compresse, fruttosio, budini e altri prodotti, presenti nella grande e piccola distribuzione organizzata, nei discount, nell’horeca e fornisce l’80% del mercato italiano dei distributori automatici. «Dove c’è cibo noi ci siamo - dichiara Pensante -. Ora puntiamo molto sulle capsule: a settembre partirà una grande campagna pubblicitaria nazionale che avrà come testimonial Iva Zanicchi».
La Prontofoods di Montichiari ha due stabilimenti produttivi, accanto al sito di Montichiari (80mila mq coperti e 220 dipendenti più una cinquantina di interinali) c’è il sito di Sant’Olcese-Bolzaneto, provincia di Genova (arriva da qui il famoso marchio Idrolitina); da fine 2018 c’è anche la Crastan di Pontedera, tra i primi produttori europei di surrograti del caffè, orzo e cereali solubili.
I numeri del 2023
Prontofoods ha chiuso il 2022 con un fatturato di 144,5 milioni di euro (il più alto di sempre), in crescita del 15% rispetto ai 124,9 milioni del 2021 (il bilancio non consolida i risultati della Crastan di Pontedera che nel 2022 ha fatturato circa 50 milioni di euro). Un buon risultato se consideriamo che il settore in cui opera il gruppo ha registrato nel 2022, a livello nazionale, un incremento in termini di valore del 5,8% ed un calo in termini di volumi del 6,6%.
Prontofoods esporta i propri prodotti (a marchio e private label) in circa 80 Paesi e nel 2022 è riuscita ad aumentare l’export nell’area europea di circa il 24% e nell’area extra Ue del 40%. Sostanzialemente stabile il Mol, margine operativo lordo che si è attestato a 26,8 milioni, «non siamo riusciti a recuperare interamente i costi delle materie prime»; il risultato operativo passa dai 18,1 milioni del 2021 ai 19,2 milioni del 2022. L’esercizio si chiude con un buon utile: 5,8 milioni di euro dopo imposte per 4,1 milioni e dopo aver spesato ammortamenti per 7,4 milioni.
«Il 2023 sta andando bene - spiega Pensante -. Nei primi sei mesi dell’anno i ricavi hanno registrato una crescita di circa 13,2 milioni di euro. Non sappiamo come andranno le vendite nella seconda parte dell’anno, il rialzo dei tassi d’interesse sta mettendo in difficoltà molte imprese».
L’ampliamento
Nelle scorse settimane è stata finalizzata l’acquisizione di un terreno da 14mila metri quadrati, confinante con lo stabilimento Prontofoods della Fascia D’Oro di Montichiari, dove entro il 2024 sorgerà una nuova area produttiva e nuovi magazzini stoccaggio merci finite, «per crescere abbiamo bisogno di spazi».
Il primo step di ampliamento prevede la realizzazione di un capannone da 5mila metri quadri. L’investimento è importante: superiore ai 10 milioni di euro tra l’immobile e nuovi impianti di granulazione e confezionatrici, ma consentirà di accorciare i tempi ed rendere più efficiente la consegna delle migliaia di referenze a catalogo.
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