Economia

Primo Maggio: Cgil celebra il lavoro con una mostra online

«Una festa che racconti la nostra storia, raffigurata attraverso i documenti degli archivi Cgil visibili nella mostra telematica #ilnostromaggio»
Camera del Lavoro, sezione bresciana
Camera del Lavoro, sezione bresciana
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Nell'attesa di potersi stringere ancora, in un abbraccio come nel classico girotondo intorno ad una chitarra che suona, la Camera del Lavoro di Brescia propone per il 1° maggio 2020 una festa dei lavoratori diversa. «Una festa - scrivono in una nota gli organizzatori - che racconti la nostra storia, raffigurata attraverso i documenti degli archivi Cgil visibili nella mostra telematica #ilnostromaggio».

L'idea della mostra telematica nasce dall’archivio di Bergamo e viene subito raccolta dalla Fondazione Di Vittorio e dalla rete degli archivi, delle biblioteche e centri di documentazione Cgil: obiettivo, trovare una forma per la data dei 130 anni di «comunanza delle rivendicazioni e della solidarietà» tra lavoratori e che, al tempo del coronavirus, come noto non può vedere manifestazioni in piazza. Ecco allora che una mostra telematica, visitabile online, dal titolo «I racconti del 1 maggio»: fatta di immagini e documenti, legata ad elementi fondamentali o periodi particolari di questa giornata in ogni realtà, prendendo a riferimento i temi della cura, della ricostruzione, della solidarietà e della dignità e del valore sociale del lavoro.

In questo contesto, anche l’archivio storico Bigio Savoldi e Livia Bottardi Milani della Camera del Lavoro di Brescia ha dato il suo contributo, raccogliendo materiali. «Il Primo Maggio 2020 si festeggerà in un contesto inedito: abbiamo dovuto salutare compagni che per molti anni hanno militato nella nostra organizzazione; sono stati protagonisti di innumerevoli lotte sindacali e festeggiato con noi il Primo Maggio per decenni», commenta il segretario della Cgil bresciana, Francesco Bertoli, che evidenzia come lo stesso Landini abbia ricordato che «lavorando si sconfigge il virus», ragion per cui «la festa dei lavoratori del primo maggio non può che ribadirlo».

 

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