Popolare di Sondrio: prima assemblea da spa
È partito il conto alla rovescia per l’Assemblea generale della Banca Popolare di Sondrio, fissata per il prossimo sabato 30 di aprile. L’assemblea, vale la pena di ricordarlo, sarà la prima da quando l’istituto si è trasformato da popolare a società per azioni, ed intende porre l’attenzione su alcuni punti che ritiene di particolare rilievo per garantire l’autonomia e l’indipendenza della Bps.
Un appuntamento che in tanti non stentano a definire non solo importante ma «decisivo», anche perché dopo 151 anni di storia si cambia in qualche modo musica. Nell’occasione saranno nominati 5 nuovi amministratori che rimarranno in carica per il triennio 2022-2024. La partecipazione sarà dunque ancor più strategica: nella nuova forma giuridica di Spa, infatti, il voto non è più capitario (cioe, una persona un voto) ma in relazione al numero delle azioni possedute (una persona esprime tanti voti quante sono le azioni possedute).
Anche quest’anno le assise non potranno svolgersi in presenza ma, a causa della pandemia, ricorrerà ancora al cosiddetto «Rappresentante Designato» ai sensi dell’art. 135-undecies del Testo Unico della Finanza. Ecco perché per agevolare l’esercizio del diritto di voto, il Comitato suggerisce ai soci titolari di partecipazioni inferiori allo 0,1% del capitale (corrispondenti a 453.385 azioni) di aderire all’Associazione piccoli azionisti «Insieme per la Popolare» e di conferire alla stessa delega per l’esercizio del voto nel rispetto dei valori fondanti. Sul tema è intervenuto anche l’economista bresciano Marco Vitale, che appoggia la lista di continuità capitanata da Venosta. Per Vitale, infatti, bisogna lavorare affinchè l’istituto «non faccia la fine delle consorelle consegnate senza se e ma a gruppi internazionali».
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