Economia

Politiche 2022, nei programmi dei partiti si parla poco di sicurezza sul lavoro

Un silenzio che contrasta con le costosissime promesse contenute nelle proposte dei diversi partiti sul lavoro in generale
Morti e infortuni sul lavoro non hanno grande spazio nei programmi elettorali - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Morti e infortuni sul lavoro non hanno grande spazio nei programmi elettorali - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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C'è un silenzio assordante nei programmi elettorali in merito ai temi della sicurezza e della salute sul lavoro. Un silenzio che contrasta con le costosissime promesse contenute nelle proposte dei diversi partiti sul tema del lavoro che, con tutta evidenza, possono coltivare messi di consensi elettorali. Eppure non c'è giorno che dopo l'ennesima morte bianca si alzi il coro unanime del cordoglio per le vittime del lavoro insicuro e insalubre.

È quanto emerge da un'attenta analisi, condotta dal dottor Ettore Brunelli, tra le altre cose per una vita impegnato come medico del lavoro nel Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro per la Ats Brescia. Un'analisi che vi proponiamo nel giorno in cui i lavoratori metalmeccanici hanno scelto di scioperare, per riportare l'attenzione pubblica proprio sulla sicurezza sul lavoro.

Centrodestra

Il programma condiviso del Centrodestra (FdI, Forza Italia, Lega, Noi Moderati) nel capitolo 7 «Tutela della salute» non contiene alcun cenno alla tutela della salute nei luoghi di lavoro mentre nel successivo Cap. 8 «Difesa del lavoro, dell'impresa e dell'economia» non va oltre un generico riferimento nel titolo «Contrasto al lavoro irregolare, rafforzamento della prevenzione degli infortuni e defiscalizzazione dei costi della sicurezza sul lavoro».

Peraltro anche nelle 201 pagine del corposo «Programma di governo» della Lega nel capitolo «Lavoro», non si trova nessun accenno alla sicurezza e salute dei lavoratori e anche nel capitolo «Sanità» non c'è alcun cenno alla salute, alla sicurezza e alla prevenzione nei luoghi di lavoro. In realtà si fa riferimento, allo «Sviluppo di un organico programma di prevenzione» dove si legge: «È necessario adottare una più attenta programmazione per la prevenzione delle malattie più pericolose e diffuse, inserendo specifiche azioni di contrasto nel Piano Socio Sanitario Regionale, come l'aumento all'adesione degli screening, la gestione coordinata tra specialisti e medici del territorio dei Pdta». Un richiamo generico alla Prevenzione in un piccolo paragrafo, con l'unico esempio riferito alla predizione degli screening. Sintomatico il riferimento ad un Piano Socio Sanitario Regionale quando le Regioni sono obbligate per legge a pianificare ed attuare un Piano Regionale della Prevenzione a cascata del Piano Nazionale di Prevenzione.

Movimento 5 Stelle

Povero di indicazioni in materia di sicurezza e prevenzione anche il programma elettorale del Movimento 5 Stelle che nel capitolo «Dalla parte dei lavoratori e del welfare, per una vita degna e senza precarietà», ultimo punto, fa riferimento al «Rafforzamento della sicurezza nei luoghi di lavoro e istituzione di una Procura Nazionale del Lavoro» mentre nel capitolo «Sanità» non presenta nessuna proposta su medicina del territorio e Prevenzione Primaria negli ambienti di vita e di lavoro.

Si tratta di una proposta scarna e generica poiché senza il rafforzamento della prevenzione con politiche attive e con Servizi territoriali di Prevenzione adeguati viene da chiedersi a che cosa serve una Procura nazionale del lavoro.

Azione-Italia Viva

Anche il raggruppamento di Azione e Italia Viva, nel capitolo sul lavoro, non presenta alcun cenno a malattie e infortuni sul lavoro. Tuttavia nel Cap. «Salute» il paragrafo 4 titola «Strutturazione di un adeguato sistema di prevenzione e preparedness» nel quale si legge: «Riteniamo necessario incrementare gli investimenti e l'impegno dei servizi sanitari nelle attività di prevenzione e promozione della salute per garantire che l'obiettivo primario del nostro Ssn sia la tutela della salute della popolazione e non la cura della malattia. Al riguardo è fondamentale investire in progetti e campagne di prevenzione dalle dipendenze (alcol, sostanze stupefacenti, internet addiction disorder, ludopatie) disturbi alimentari, infortuni sul lavoro e rischi ambientali…». Nell'interessante capitolo sulla Prevenzione c'è, tuttavia, solo con un timido cenno agli infortuni sul lavoro. Nulla di più.

Partito Democratico

Nelle 37 pagine del programma elettorale del Partito Democratico si trovano, nel capitolo 2, alcune riflessioni interessanti al tema della sicurezza sul lavoro: «La quota consistente di lavoro sommerso costituisce poi una vera piaga sociale ed economica con importanti differenze a livello geografico. Spesso il sommerso riguarda cittadine e cittadini stranieri in particolari condizioni di vulnerabilità, il cui lavoro è ormai essenziale per interi settori produttivi, dalla ristorazione all'agroalimentare, sino ai lavori di cura. Tali criticità incidono inoltre notevolmente sulla sicurezza, perché condizioni non dignitose e salari bassi creano un lavoro insicuro. Non a caso gli incidenti sul lavoro, dai più lievi sino alle drammatiche morti bianche, sono sempre numerosissimi». A queste riflessioni e a quanto espresso nel capitolo «Salute Pubblica» non corrisponde, tuttavia, alcun riferimento propositivo, e nulla sulla Prevenzione e tutela della salute nei luoghi di lavoro.

Sinistra e Verdi

Qualche sforzo di analisi e alcune proposte si leggono nel programma della Alleanza Verdi e Sinistra. In particolare nel capitolo 8 «L'Italia del lavoro» si afferma che «Il primo diritto è lavorare senza mettere a repentaglio la propria salute e persino la propria vita. Dovrebbe essere scontato, ma ogni anno vediamo invece peggiorare le statistiche su morti e infortuni sul lavoro. Nel 2021 sono 555.236 gli incidenti e ben 1221 le morti. Se questo accade, nonostante una buona legge di riferimento, è soprattutto perché mancano i controlli, a causa della carenza di personale». Coerentemente con queste premesse nel programma si legge: «Ecco perché noi proponiamo: un Piano Nazionale per la Prevenzione Infortuni sul Lavoro con coordinamento enti preposti e valorizzazione specifiche competenze e una forte campagna di assunzioni nelle apposite funzioni delle Asl, allo scopo di arrivare entro la legislatura a triplicare il numero delle attuali ispezioni. Allo stesso modo è indispensabile rafforzare l'operatività degli Ispettorati del Lavoro, puntando ad un coordinamento rafforzato e alla piena cooperazione fra i diversi enti interessati a legalità e sicurezza in ambito lavorativo».

Articolato è anche il quadro delle riflessioni contenute nel capitolo 16 «L'Italia in salute» in cui si osserva come «Prioritaria è la prevenzione primaria, per intervenire affinché le persone non si ammalino, agendo sui fattori di rischio legati all'ambiente di lavoro e di vita sui principali fattori di rischio delle malattie croniche (inquinamento, fumo, obesità, sedentarietà). Questo richiede la radicale riorganizzazione e il potenziamento dei servizi territoriali, non solo in risposta alla recente drastica riduzione delle attività ospedaliere (dal 2008 ad oggi i ricoveri si sono ridotti di oltre un quarto), ma per offrire cure primarie, basate sulla sanità d'iniziativa e su gruppi di lavoro multidisciplinari, che garantiscano un'assistenza integrata e personalizzata, fondata sull'inclusione sociale con il coinvolgimento delle comunità locali». Una riflessione che si concretizza nella proposta dell'«Inserimento dell'obiettivo "salute" in tutte le politiche, potenziamento dei servizi di prevenzione e tutela ambientale, superamento dell'attuale separazione tra gli stessi».

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Si tratta di un'ottima intuizione che implica il potenziamento e la riorganizzazione dei Servizi di Prevenzione del territorio anche se, a voler essere pignoli, nel testo si parla di infortuni e non di malattie da lavoro e tantomeno di tutela della salute a tutto tondo nei luoghi di lavoro. Ma, certamente, siamo in presenza di una più espressa sensibilità al tema della sulla salute nei luoghi di lavoro e della prevenzione territoriale.

Temi che, come abbiamo visto, sono assenti o citati in modo assolutamente generico e con proposte fumose nei programmi elettorali acchiappavoti delle principali forze politiche. Poi i morti sul lavoro e le malattie professionali, vecchie e nuove, fanno capolino nella cronaca di ordinaria follia di questo mercato del lavoro che, nelle pieghe crescente precarizzazione, sembra ignorare i rischi per la salute e la sicurezza sul lavoro. Come i programmi elettorali per le elezioni politiche.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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