Economia

Pietra tombale sul macello di Manerbio

Pini: «Progetto definitivamente abbandonato: il terreno è in vendita. Mi hanno ostacolato in tutti i modi»
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Ha diviso, creato dibattiti e polemiche, acceso speranze (o timori, dipende dal punto di vista). Ora Pietro Pini, l’imprenditore di Grosotto (Sondrio) che ha costruito un impero sulla macellazione della carne di maiale, ha deciso definitivamente di abbandonare Brescia.

«Il progetto per realizzare un macello a Manerbio è definitivamente decaduto - spiega - e la colpa è di tutti coloro che mi hanno ostacolato fin dall’inizio, invece che agevolare un imprenditore pronto a investire 50 milioni di euro e a dare lavoro a ottocento persone».

L’addio di Pini era stato annunciato già lo scorso febbraio ma, successivamente, il commissario prefettizio che regge le sorti del Comune di Manerbio, Gabriella Mucci, e una parte delle forze politiche del paese (soprattutto Lega Nord e Pdl) avevano invitato l’imprenditore a ripensarci. L’iter burocratico aveva intanto proseguito la propria strada.

Ora, tuttavia, Pini non ha più dubbi e intende mettere in vendita l’area di 100.000 mq adiacente all’autostrada A21: «Se qualcuno vuole fare un’offerta - dice - si faccia pure avanti, perché noi lì non costruiremo più nulla; faremo probabilmente un investimento in Italia, ma certo non a Brescia».

Annunciato per la prima volta nel 2011, sostenuto dall’allora sindaco di Manerbio, Cesare Meletti, il progetto per realizzare un macello nella Bassa è quindi archiviato. Secondo quanto affermato dall’azienda Hamburger Pini (creata appositamente per la costruzione dell’impianto), a Manerbio sarebbe sorto un capannone di 40mila mq, per la macellazione e la trasformazione di 10.000 maiali al giorno.

Il modello di riferimento era l’analogo macello realizzato da Pini a Kutno, in Polonia, dove viene generato un fatturato di 400 milioni l’anno.

Dopo l’avvio delle procedure burocratiche, il macello è stato oggetto della contestazione - anche dura - di gruppi di ambientalisti, ma anche di alcuni amministratori locali (tra cui Pietro Bisinella, sindaco del confinante Comune di Leno). Pini, forse avvertendo un clima ostile, non ha peraltro presentato tutta la documentazione chiesta dagli enti preposti.

Il 26 maggio a Manerbio si vota per eleggere sindaco e Consiglio comunale. La campagna elettorale ha al centro il tema del lavoro. Ma il macello vive ormai solo sugli striscioni appesi nei mesi scorsi dagli oppositori.

Guido Lombardi

g.lombardi@giornaledibrescia.it

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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