Peste suina, Prandini: «Si è perso troppo tempo»
È stata emessa la nuova ordinanza dal commissario Filippini: «La strategia? Anticipare il virus, non inseguirlo»
A rischio il comparto suinicolo - © www.giornaledibrescia.it
Sul banco degli imputati c’è la fauna selvatica, ed in particolar modo il cinghiale. È il vettore che per primo ha acceso la terribile miccia della Peste Suina Africana nel Nord Italia. Ma ora il «fattore umano» potrebbe avere la prevalenza nella diffusione della malattia. Il virus che sta colpendo i maiali, oltre ad essere particolarmente virulento, è infatti in grado di resistere anche due settimane sotto le suole delle scarpe contaminate. Ecco spiegate le ragioni della grande prudenza adottat
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