Peste Suina, i focolai si avvicinano: annullati i convegni a Orzinuovi
Lodi, Pavia, Vercelli, Novara. I focolai di Peste Suina Africana si moltiplicano in modo impressionante, giorno dopo giorno. La situazione ha raggiunto livelli emergenziali tanto che mercoledì l’unità di crisi convocata dal nuovo Commissario Psa, Giovanni Filippini, ha emanato una nuova ordinanza con provvedimenti ancora più restrittivi. Il documento verrà diramato giovedì 29 agosto.
In serata Coldiretti Brescia ha annullato il convegno sul tema suincoltura che era in programma per oggi alla Fiera dell’Agricoltura e della Zootecnia di Orzinuovi. Mentre quello di Confagricoltura Brescia si svolgerà alle 10.30 solo in modalità streaming.
Precauzione
Ricordiamo che ad oggi l’area interessata dalle «zone di restrizione» è pari a circa 20.000 km quadrati, ma nella nostra provincia non sono stati rilevati casi di Peste suina. Il rinvio dei convegni è un provvedimento precauzionale, per evitare qualsiasi rischio di trasmissione del contagio agli animali. Ricordiamo inoltre che il virus non è trasmissibile all’uomo, né attraverso il contatto diretto con animali malati, né tramite gli alimenti di origine suina.
Gli agricoltori bresciani in questi mesi non sono stati con le mani in mano: hanno messo in atto tutte le misure di biosicurezza necessarie per scongiurare la diffusione della malattia negli allevamenti. Ricordiamo che il principale vettore responsabile della malattia resta il cinghiale.
Le associazioni di categoria
Sul tema ieri sono intervenute le associazioni di categoria. Coldiretti Brescia e Confagricoltura Brescia che hanno richiesto provvedimenti veloci per gli indennizzi alle aziende danneggiate e che oggi si trovano in grande difficoltà.
Per Coldiretti si rendono necessari in tempi quattro interventi urgenti: «risarcimento alle scrofaie anche su fermo aziendale; risarcimento agli allevatori da ingrasso per mancato reddito; monitoraggio costante sui prezzi dei suini pagati agli allevatori per evitare le speculazioni; il fermo dei mutui e contributi per le aziende colpite».
È fondamentale – sottolinea la presidente di Coldiretti Brescia Laura Facchetti – che il nuovo Commissario straordinario metta in campo ogni misura, anche drastica, per evitare che la Psa si diffonda in quelle province che rappresentano la metà del patrimonio suinicolo nazionale».
Le fa eco il presidente di Confagricoltura Brescia, Giovanni Garbelli: «Lo diciamo da oltre un anno, da quando, a giugno 2023, fu scoperta la carcassa di un cinghiale infetto nel Pavese, primo caso in Lombardia. Ora la Psa bussa forte alle porte e i nostri allevatori sono spaventati. Perché tutte le misure di biosicurezza sono state attivate con scrupolo, è stata fatta informazione a 360 gradi e alcune misure di contenimento sono state messe in campo». E ancora: «Chiediamo a Regione, Governo e Ue di prevedere da subito misure di ristoro per i danni, di compiere uno sforzo immediato. Siamo a disposizione per collaborare a tutti i livelli».
La Regione
Anche l’assessore regionale all’Agricoltura Alessandro Beduschi è intervenuto sul tema: «Regione Lombardia è attivamente in campo per contrastare la Psa con un lavoro incessante, che è iniziato fin dalle prime avvisaglie dell’emergenza – ha detto l’assessore –. Lo stiamo facendo con l’impegno dei veterinari, dei tecnici e con un grande sforzo finanziario a sostegno degli allevamenti e per incrementare la biosicurezza. Nessuno scarica la responsabilità sugli allevatori, che sono le prime vere vittime di questa situazione. Le misure di sicurezza sono rispettate dalla stragrande maggioranza degli allevatori, ma che bastano poche eccezioni per mettere in pericolo l’intera filiera».
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