Economia

«Perché ho lasciato la biotecnologia per allevare capre»

Il progetto dei fratelli Frugoni: un caseificio in Sardegna e una fattoria didattica a Costalunga
Fratelli in affari. I bresciani Francesco e Giulio Frugoni
Fratelli in affari. I bresciani Francesco e Giulio Frugoni
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Ci sono casari che vorrebbero conoscere le biotecnologie e biotecnologi che mettono a disposizione del loro giovane business caseario quanto imparato in università, ma per produzioni di nicchia e non industriali. Una storia giovane quella di Francesco Frugoni, bresciano che fino al 2013 ha fatto il ricercatore negli Stati Uniti a Boston, scegliendo poi sole, terra, mare e luce della Sardegna per avviare una start up in campo agroalimentare ad Arbus, là dove la Costa Verde si stacca dagli stereotipi dell'isola rosa e diventa verde. E con Francesco suo fratello Giulio, musicista, studente di economia.

Partiamo da Francesco. Nel progetto il giovane biotecnologo bresciano, 34 anni, ha mescolato tradizione e innovazione con l'obiettivo di arrivare a prodotti che rispettino ambiente e territorio ed esprimano qualità in un allevamento di 300 ettari con seicento capi dal cui latte vengono prodotti ogni giorno 60 kg di formaggio. «Abbiamo scelto e applicato - spiega Francesco Frugoni - metodi di agricoltura conservativa, pascolamento estensivo, energie rinnovabili, difesa del suolo, benessere dei nostri animali e naturalmente rispetto di tutto quanto ci sta attorno» per produrre oltre a pasta di grano duro, formaggi di pecora realizzati con latte di animali allevati in territorio protetto.

L'avventura - perché quando si parla di start up spesso di avventura si tratta e non a caso i finanziamenti guardano al venture capital - è diventata business: vicino al caseificio è stato impiantato un vigneto «e - spiega Francesco Frugoni - dai prossimi anni produrremo anche vino, aggiungendolo alla nostra piccola filiera i cui gradini per adesso sono fatti da pecorino, olio d'oliva, agrumi, mirto, miele e prodotti dell'orto che - aggiunge il biotecnologo bresciano - vendiamo direttamente in attesa ovviamente di allargare il nostro mercato».

Chiudiamo con Giulio, 24 anni, che a Brescia gestirà la fattoria didattica nascente sul terreno di Costalunga in cui verranno venduti i prodotti del fratello e dove, ai margini di uno dei castagneti storici alla base della Maddalena, «coltiveremo, e venderemo, frutti di bosco, in autunno castagne e ortaggi di stagione, oltre ad offrire la possibilità alle scolaresche di avvicinare un mestiere che dalla vita cittadina è sempre più lontano, venendo direttamente a contatto con specie animali quali asini, capre, avicunicoli e daini in un contesto naturale unico nel territorio cittadino».

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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