Per Vinitaly un’apertura con il botto: cantine bresciane subito protagoniste
Tanta effervescenza e non solo per le bolle. Apertura col botto per la 55esima edizione di Vinitaly, la più importante kermesse italiana dedicata al vino, inaugurata ieri a Verona. Poco meno di un centinaio le realtà bresciane coinvolte nella quattro giorni di fiera, tra cantine e consorzi. Tutti presenti, dal Garda alla Val Camonica, dalla Franciacorta al Monte Netto.
Inaugurata alle 11 all’auditorium Verdi del Pala Expo, alla cerimonia erano presenti il ministro alla Cultura, Gennaro Sangiuliano, e Francesco Lollobrigida, ministro all’Agricoltura, secondo cui «il Vinitaly rappresenta quello che difendiamo: storia, cultura, lavoro, benessere e qualità».
In vetrina
Tra i protagonisti della kermesse, il padiglione Lombardia, visitato in mattina dall’assessore regionale all’Agricoltura, Alessandro Beduschi, ospite - in compagnia del collega bresciano con delega all’Ambiente, Giorgio Maione - dello stand di Ascovilo.
«Il vino è cultura - ha detto Beduschi -. Con i colleghi della Cultura e del Turismo lavoreremo in modo interdisciplinare perché abbiamo una ricchezza che nessun Paese può offrire». «A Vinitaly - ha ribadito Giovanna Prandini, presidente di Ascovilo - i nostri tredici consorzi possono fare rete e dialogare con consumatori e buyer. Nonostante la siccità, la produzione sta crescendo: vanno molto bene le Docg, ma anche le Doc».
Soddisfatti anche i produttori bresciani, rappresentati dai diversi consorzi di tutela. Per il neoeletto direttore del Lugana, Edoardo Peduto, «è un inizio molto intenso. Abbiamo un centinaio di etichette in mescita e ci aspettiamo di conoscere tanti operatori con l’obiettivo che il Lugana (28 milioni di bottiglie nel 2022 ndr) diventi una “wine destination”, un luogo dove chi beve il nostro vino si immerge nei sapori e nelle meraviglie del territorio». Immancabile al Vinitaly, a detta del presidente Paolo Pasini, la presenza del Consorzio Valtenesi, «perché è una kermesse importantissima. Presentiamo soprattutto vini rosa, che rappresentano il 70% circa della produzione».
Numeri
Con le sue 27 aziende nel padiglione Lombardia, più un’altra decina sparse in fiera, grande visibilità anche per le etichette del Consorzio Franciacorta. «Abbiamo superato i 20 milioni di bottiglie di export - ha dichiarato il presidente Silvano Brescianini -, le richieste crescono, tuttavia non c’è tantissimo prodotto. In fiera abbiamo appuntamenti già fissati con compratori da Malta, Corea, Vietnam, Canada e Messico».
Inevitabile un riferimento all’etichettatura dei vini di cui si sta discutendo in Europa: «Chi fa questo discorso - ha dichiarato l’assessore regionale Beduschi - vuole competere in un mondo dove non riesce a competere. Dobbiamo difendere il made in Italy e il made in Lombardia».
«Abbiamo superato i 20 milioni di bottiglie di export - ha dichiarato il presidente Silvano Brescianini -, le richieste crescono, tuttavia non c’è tantissimo prodotto. In fiera abbiamo appuntamenti già fissati con compratori da Malta, Corea, Vietnam, Canada e Messico». Inevitabile un riferimento all’etichettatura dei vini di cui si sta discutendo in Europa: «Chi fa questo discorso - ha dichiarato l’assessore regionale Beduschi - vuole competere in un mondo dove non riesce a competere. Nei tavoli dove si decide dobbiamo difendere il made in Italy e il made in Lombardia».
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