Economia

Per Screen Service decisa la liquidazione

L’assemblea degli azionisti approva la proposta della società. Le perdite cumulate a 90 milioni
Screen Service in liquidazione
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Sono bastate quattro ore all’assemblea dei soci per deliberare la messa in liquidazione della Screen Service, società bresciana quotata a Piazza Affari dal 2007. Una decisione maturata alla luce degli ultimi risultati della società, al 30 giugno di quest’anno, con una perdita di esercizio per oltre 5 milioni e che «porta le perdite cumulate (inclusi i periodi precedenti al 30 giugno 2014) a 90 milioni di euro».

Il patrimonio netto risulta ulteriormente ridotto ed è negativo per 28 milioni (era - 22 milioni al 30 settembre 2013). Il capitale sociale è sceso a 13 milioni «con una diminuzione di oltre un terzo e al di sotto del minimo legale». Non solo. A inizio agosto si era parlato di un possibile cavaliere bianco, pronto ad intervenire per evitare la chiusura della quotata bresciana. Ma le trattative si sono concluse con un nulla di fatto. Da qui la messa in liquidazione con esercizio provvisorio, così come richiesto da un socio.

L’assemblea di ieri ha inoltre deciso che l’attuale presidente Angelo Rodolfi sia il liquidatore unico, a fronte invece del collegio composto da due liquidatori che era stato inizialmente proposto dalla società.

Di fronte infine alla richiesta di due azionisti di proporre come unica possibilità di salvezza il fallimento richiesto in proprio, la risposta dell’assemblea non si è però fatta attendere e in pochi minuti si è invece deciso per la messa in liquidazione, come aveva proposto il Cda.

Al momento, dal punto di vista occupazionale per gli 80 dipendenti, 44 a Brescia e 36 a Lainate, non sono previsti ammortizzatori sociali, dopo l’applicazione del contratto di solidarietà.

Si conclude così tristemente la storia di una società nata alla fine degli anni Ottanta, per volontà di un gruppo di tecnici di Telemarket che decise di mettersi in proprio dando vita alla Screen Service. Nel 2004 entrò il fondo Cape Natexis con l’obiettivo di entrare in Borsa. Meta raggiunta nel 2007, quando con il nome di Screen Service Broadcasting Tecnologies la società bresciana viene ammessa alla quotazione ad un prezzo di 1,6 euro ad azione. Per milioni di azioni sul mercato. Ieri il titolo a Piazza Affari è stato sospeso ma l’ultima quotazione era di 0,038 euro.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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