Per i bresciani sarà un... caro Natale: cenone e regali ci costeranno 521 milioni
Babbo Natale fa tappa volentieri a Brescia e in Lombardia, ancor più quando i suoi doni sono prodotti dell’artigianato locale.
La nostra regione è infatti quella dove si spenderà di più per metter sotto l’albero prodotti e servizi di artigianato, con 4,3 mld di euro (17,5% del totale nazionale), seguita dal Lazio con 2,4 miliardi, Veneto (2 miliardi) e Campania (1,9 miliardi).
Il raffronto
La provincia di Brescia, poi, con una spesa di 521 milioni (il 2,1% del totale consumi nazionali), è la quinta in assoluto dopo Roma 1.821 milioni di euro (7,5% del totale nazionale), Milano 1.474 milioni (6,0%), Napoli 1.015 milioni (4,2%), Torino 1.005 milioni (4,1%). Di questi 521 milioni che saranno spesi quest’anno sul territorio, 327 sono destinati a prodotti alimentari e bevande, 194 ad altri prodotti e servizi tipici del periodo natalizio; numeri in aumento rispetto allo scorso anno (erano 464 milioni nel 2022) per la nostra provincia, complice l’inflazione certo, ma anche - si evince -per una scelta mirata di affidarsi a generi di qualità.
L’Osservatorio
La fotografia della «slitta di Babbo Natale» 2023 emerge dall’ultima elaborazione dell’Osservatorio di Confartigianato Lombardia, in cui viene peraltro confermato il dato per cui nelle feste di fine anno si modificano notevolmente le abitudini di spesa dei consumatori, tanto che a dicembre il valore delle vendite al dettaglio supera del 28,3% la media annuale.
Quanto ai beni e servizi maggiormente scelti come regalo su scala regionale, in testa troviamo sempre prodotti alimentari e bevande, che costituiscono quasi i due terzi (63%), equivalenti a 2,7 miliardi di euro, quindi moda e gioielleria, mobili, tessili per la casa, cristalleria, stoviglie e utensili domestici, utensili e attrezzature per casa e giardino, giochi, giocattoli, articoli sportivi, libri, articoli di cartoleria e materiale da disegno e servizi di cura della persona.
L’inflazione
In Lombardia, Babbo Natale è pure più fortunato con i prezzi della slitta che crescono meno (+4,4%) della media nazionale (+4,8%) e dell'Eurozona (+5,2%), così come a Brescia, con il 4%: un dato che vale per 9 province su 12, mentre per tre di loro - Lodi, Milano, Varese - si osservano prezzi anche più alti.
Più in generale, il trend dei consumi e dei prezzi è connotato da un rialzo a novembre 2023 della fiducia dei consumatori e da una discesa dell'inflazione e, se è vero che i prezzi del carrello della spesa registrano un +6,1%, aumentano invece meno (+4,8% a ottobre) quelli del paniere natalizio, che include anche servizi di ristorazione e alloggio, regalati o fruiti durante le vacanze natalizie.
Va ricordato che sono 51mila le imprese artigiane lombarde operanti in 47 settori in cui si realizzano prodotti artigianali; 7.395 nella sola provincia di Brescia (il 26,4% sul totale dell’artigianato), con 23.899 addetti nei settori di offerta di prodotti e servizi tipici del Natale.
L’intervento di Massetti
«Per il prossimo Natale acquistiamo locale – è l’invito del presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia, Eugenio Massetti -: una scelta consapevole, responsabile e sostenibile. I prodotti e servizi offerti dalle imprese artigiane sono basati su valore del lavoro, ascolto del cliente e personalizzazione del prodotto, a cui si associa l’alta qualità delle materie prime e dei beni realizzati, in molti dei quali trova sintesi la cultura secolare della manifattura artistica e della rielaborazione dei materiali. Lavorazioni a regola d’arte che caratterizzano prodotti ad alta creatività, innovazione e originalità».
Inoltre, aggiunge il presidente di Confartigianato, Eugenio Massetti, «i prodotti e servizi dell’artigianato sono focalizzati sulla domanda di prossimità, grazie alla profonda conoscenza del mercato locale da parte degli imprenditori, a garanzia anche di una maggiore circolarità e di una riduzione dei rifiuti».
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