Paterlini Costruzioni: dal concordato allo «scioglimento»
Solo il 29 novembre scorso l’assemblea dei soci della Paterlini Costruzioni ha approvato il bilancio 2020, che si è chiuso con una perdita di 3,53 milioni di euro e un patrimonio netto negativo di 1,95 milioni. Una situazione economica e patrimoniale piuttosto delicata, che si è poi aggravata nel corso del 2021.
Tant’è che di fronte a un monte debiti cospicuo (stimato di oltre 18 milioni di euro al 30 settembre) gli stessi soci della Paterlini Costruzioni hanno intrapreso la strada del concordato preventivo. La decisione è stata formalizzata nello studio del notaio Gianni Tufano il 9 dicembre scorso; la richiesta di ammissione alla procedura è stata depositata alla cancelleria della sezione Fallimenti de Tribunale di Brescia il 15 dicembre.
I magistrati di via Gambara hanno accolto la domanda il 31 dicembre, ammettendo quindi la Paterlini Costruzini al «concordato» (la professionista Tecla Braga è stata nominata commissario giudiziale) e fissando al 14 aprile il termine per la presentazione di un piano definitivo di risanamento della società.
Poco dopo le festività natalizie, tuttavia, i soci della Paterlini (compreso il presidente Enrico Paterlini con una quota di capitale pari al 33,34%) si sono ritrovati davanti al notaio Tufano e hanno deliberato lo scioglimento della società con l’inevitabile nomina di un liquidatore (Cristoforo Paterlini, socio con il 12,15% del capitale).
Di fronte a questo atto è palese la volonta della famiglia Paterlini di condurre la società ai titoli finali. Il comparto delle costruzioni bresciano perderà così un altro dei suoi storici protagonisti.
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