Oscar dei Bilanci: sostenibilità, eccellenza e continuità

La prima novità è la consegna di un Oscar anche ai protagonisti del progetto di rilancio degli stabilimenti ex Stefana di Nave, Montirone e Ospitaletto. La seconda è l’analisi triennale dei bilanci delle prime mille imprese bresciane, un lavoro quasi titanico (sino all’anno scorso era biennale) che ha consentito però di dare uno sguardo ancora più lungo e completo non solo sul progetto avviato ormai 13 anni fa dal Giornale di Brescia in collaborazione con il professor Claudio Teodori dell’Università degli Studi di Brescia, ma anche sull’anima del tessuto produttivo provinciale, tra cui spiccano le otto vincitrici dell’ormai tradizionale Oscar dei Bilanci.

L'Inserto Bilanci è in edicola con il GdB da giovedì 29 novembre (5,00 euro più il prezzo del quotidiano).

Il risultato è una serata andata in scena all’auditorium San Barnaba grazie al patrocinio del Comune di Brescia, che abbina numeri ed emozioni con la consapevolezza che il buon vecchio motto «l’unione fa la forza» ha ancora e sempre motivo di esistere.

I numeri come sempre parlano. Nel 2017, il fatturato delle maggiori aziende bresciane ha continuato a incrementarsi, con una variazione del 13% che ha portato il valore complessivo a 58,4 miliardi: per la prima volta, spiega Teodori, vi sono ben 5 gruppi che superano il miliardo di fatturato. Nello stesso periodo di analisi, inoltre, il valore della produzione si muove nella stessa direzione, collocandosi a 59,9 miliardi. 
«Le imprese hanno raggiunto risultati importanti ma hanno fatto fatica», dice il professor Teodori che analizzando la serie storica del triennio sottolinea: «l’unico elemento di debolezza è il valore aggiunto che è cresciuto solo del 5% contro il 23% del 2015: è un elemento che non va trascurato perché poggiare il successo reddituale solo sull’ampliamento delle quantità, potrebbe essere rischioso nel medio termine se non si investe in modo significativo sulla qualità». Ma Teodori è fiducioso: export, internazionalizzazione, innovazione, digitalizzazione e formazione, se ben «manipolate» sapranno regalare alla nostra provincia il meritato posto al sole.

Divisi per fasce di fatturato, sono otto gli Oscar dei Bilanci ritirati da altrettanti emozionati imprenditori. Tra le aziende con un fatturato inferiore ai 20 milioni di euro, lo ritirano la Light Contract di Collebeato e la Aldo Uberti di Gardone Valtrompia, a cui li consegna proprio il presidente di Editoriale Bresciana Pierpaolo Camadini, che indugia su tre parole d’ordine: «continuità, eccellenza e sostenibilità, il simbolo della capacità del sistema Brescia di leggere in modo solidale anche le sfide più difficili». A vincere l’Oscar per le aziende con un fatturato tra i 20 e i 50 milioni sono invece in 4: la Ocs, di via Sorbanella, la Colosio di Botticino, la Agro Fruit di Rodengo e la Mont.El di Sale Marasino.

Con loro il vicepresidente di Editoriale Bresciana con delega a Numerica Italo Folonari, che si sofferma sulla volontà, nell’epoca del virtuale per eccellenza, di «investire in iniziative in grado di mettere in contatto con il pubblico», ed il presidente di Teletutto e vicepresidente di CSQ Giovanni Nulli, che invece punta sulla multimedialità del progetto editoriale messo in campo dal gruppo. «Un modo - dice - per evitare una deriva del mercato della comunicazione che appare sempre più condizionato da standard scadenti». Tra le premiate con un business sopra i 50 milioni, infine, Pedrali e Aignep, che ritirano il premio da Stefano Vittorio Kuhn, direttore della macro area Brescia Nord Est di Ubi Banca, convinto che il sistema Brescia possa cominciare ora a guardare anche ad altri mercati.

Il settimo Oscar, che è poi un oscar «collegiale», è forse quello che emoziona di più, perché come evidenzia il direttore Nunzia Vallini è dato «ad un gioco di squadra che ha saputo tenere insieme davvero tutti per evitare da un vuoto occupazionale senza precedenti». Sul palco del San Barnaba salgono pubblici ufficiali (il notaio Mario Mistretta e il commissario giudiziale liquidatore Pierfranco Aiardi), lavoratori (per le rsu Oscar Tameni e il segretario generale della Fiom Cgil di Brescia Francesco Bertoli) e investitori (per il gruppo Esselunga Luca Lattuada; per Feralpi Giovanni Pasini; per Alfa Acciai Giuseppe Cavalli e per Duferco Sviluppo Domenico Campanella), con lo stesso sorriso scolpito sul volto. Un sorriso che, come dice il notaio Mistretta, è quello di chi «è riuscito a coniugare le regole della legge con la tutela della speranza e della vita».