Oscar dei Bilanci, passerella di aziende guardando alla sostenibilità
«Spiegatemi voi dunque, in prosa o in versetti, perché il cielo è uno solo, e la terra è tutta a pezzetti?». I versi di Gianni Rodari, letti dalla piccola Irene Prati, aprono l'edizione 2022 dell'immancabile appuntamento con l'Oscar dei Bilanci, e lo fanno guardando dritto in faccia il mondo che verrà. Un mondo che il giornalista Erminio Bissolotti, conduttore della serata insieme alla collega Erica Bariselli, auspica «senza divisioni e socialmente integrato».
Un mondo che, «pur tenendo i conti in ordine», non deve dimenticare le ripercussioni che le nostre azioni ed i conseguenti cambiamenti climatici avranno sulla terra su cui correranno i nostri figli. Ecco allora che il fil rouge di tutta l'ottava edizione dell'Oscar sono proprio il mondo che verrà e gli elementi che lo condizionano, affrontati da ospiti di altissimo profilo: l'esperto di sicurezza ambientale e risorse naturali Giulio Boccaletti per l'acqua, il fisico Roberto Battiston per l'aria, l'esperto di geopolitica delle materie prime Alessandro Giraudo per la terra ed il climatologo Luca Mercalli per il fuoco. Tutti concordi, per dirla con le parole proprio di Mercalli, sulla necessità di «tenere ferme le lancette prima della mezzanotte». Come a dire, insomma, che di tempo non ne resta ormai molto.La serata, come ogni anno, ha anticipato i dati e le ricerche contenute nel volume Bilanci 2021 (in edicola con il GdB a 10 euro più il prezzo del quotidiano) e sul portale bilanci.giornaledibrescia.it (accesso premium con abbonamento annuale a 10 euro). Come ricordato dal direttore di GdB e Teletutto Nunzia Vallini, «un progetto multimediale in cui crediamo, consapevoli del ruolo che come media ricopriamo su un territorio, come il nostro, dove le aziende sono attori fondamentali, anche in ottica di sviluppo e sostenibilità». Sostenibilità a cui il gruppo editoriale dedica risorse e energie, attraverso diverse iniziative tra cui GdB & Futura e Inalberiamoci.
I dati
Dopo la crescita zero del 2019, nel 2020 la produzione industriale bresciana palesa un forte ribasso (-16,2%). Fortunatamente, nel primo semestre 2021 i numeri riprendono a galoppare, più che a livello regionale, con una crescita del 35% sul 2020, registrando il dato più alto di sempre: le mille migliori aziende bresciane registrano un volume d'affari di quasi 77 miliardi (di cui il 34% oltre confine), un Ebitda di 8,5 e un utile netto di 3,7. «Ma dopo la bufera, ci saranno il sole o le nubi?», si domanda il professor Claudio Teodori dell'Università di Brescia. Per lui, che come noi non ha la sfera di cristallo, a maggior ragione alla luce di tempi mai così incerti, il futuro deve essere solo vissuto, e non paragonato a quanto è stato prima. Ma con una certezza: quella di un territorio solido e pronto ad affrontare le molte sfide che lo attendono.
In primis, quella formativa «da cui dipenderà il successo delle imprese». Seguono sostenibilità, internazionalizzazione e innovazione tecnologica, con la consapevolezza che «oggi è sempre più necessario ridurre la dipendenza dalla fornitura e rendere attrattivo il territorio».
Sulla «grande capacità della nostra provincia di vincere le sfide» indugia anche il presidente di Editoriale Bresciana, Pierpaolo Camadini, che plaude ad una pubblicazione che non è fatta di numeri «ma degli imprenditori che ne hanno costruito il successo», mentre Marco Franco Nava direttore regionale Lombardia Sud di Intesa Sanpaolo si sofferma sull'urgenza di «accelerare il passo, anticipando gli investimenti e cavalcando il coraggio razionale di cui il territorio è dotato per arrivare un passo avanti agli altri».
Le premiate
Sei, come ormai da tradizione, gli Oscar consegnati sul palco del San Barnaba: Ecoeternit di Montichiari e Biogei Cosmetici di Darfo (al bis) per la fascia di fatturato sotto i 20 milioni di euro, introdotte dal docente di economia aziendale e delegato del rettore Castelli, Renato Camodeca, e dal neo presidente dell'Ordine dei Commercialisti Severino Gritti; Able Tech di Lonato del Garda e Mec-Gar di Gussago per la categoria tra i 20 e i 40 milioni, premiate da Alberto Mazzoleni (partner EY) e Anna Tripoli, alla guida dei Giovani di Confindustria; ed infine la bresciana Copan (al quarto Oscar) e AB Service di Orzinuovi per la categoria con il fatturato più alto. A consegnare loro il premio, il direttore Nava ed il vicepresidente di Editoriale Bresciana Italo Folonari, che parla di un progetto, quello dell'Oscar dei Bilanci, «che alza sempre l'asticella della qualità, e per questo fidelizza».
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