Economia

Ori Martin non si espanderà né a nord né a a sud

Zone di mitigazione impediranno lo sviluppo dell’impianto produttivo
ORI MARTIN: "PERIMETRO DEFINITIVO"
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Un nuovo capitolo della complessa vicenda Ori Martin che affonda le radici nei primi anni duemila e ha visto confronti, anche accesi, con il territorio in cui è inserita l'azienda, il quartiere di San Bartolomeo.

Si tratta del piano attuativo in variante al Pgt di aree di proprietà di Ori Martin, che dopo il primo passaggio in commissione Urbanistica ieri (la forzista Paola Vilardi e Michele Maggi della Lega hanno espresso perplessità sul piano e chiesto più tempo per approfondirlo), tornerà all'esame dei commissari e poi approderà in Consiglio comunale per adozione e approvazione. A seguire ci sarà la firma della nuova convenzione con Ori Martin - l'ultima risale al 2017 - 2018 - e tutto l’iter, come ha detto il sindaco di Brescia, Emilio Del Bono, «dovrebbe essere completato entro Natale».

Il piano attuativo in sostanza ricalibra le aree di mitigazione ambientale attorno al comparto produttivo e alcune opere di urbanizzazione. Quando tutto sarà completato, la porzione occupata dallo stabilimento confinerà a sud e a nord con zone verdi e di mitigazione ambientale: è previsto anche un ulteriore intervento mitigativo lungo la tangenziale ovest in via Monte Lungo. Del Bono ha ricordato: «Quanto abbiamo iniziato la nostra esperienza amministrativa ci siamo trovati di fronte tensioni tra quartiere e azienda.

Tra i nodi, anzitutto, il timore che in questi anni Ori Martin potesse estendersi a nord e a sud. Il coinvolgimento di realtà di quartiere e comitati e l’attività di negoziazione, in questi anni, ha portato a risultati importanti. L’azienda anche attraverso il piano è e sarà inserita in due polmoni verdi che danno certezza che non si espanderà a ridosso della residenzialità. Chiudiamo perciò il mandato con passi fondamentali per partite complesse».

Le opere di urbanizzazione primarie e secondarie, tra cui ad esempio la sistemazione di via Canovetti, la pista ciclopedonale da via Oberdan a via Montenevoso, e l’intervento di mitigazione ambientale a nord previste dalla convenzione del 2017- 2018 sono già state quasi tutte completate. Ad esclusione, ha rammentato l’assessore comunale all’Urbanistica, Michela Tiboni, «del tratto di pista ciclabile di collegamento con via Locchi e degli interventi di mitigazione a sud che sono inseriti nel piano.

Saranno realizzate - ha aggiunto l’assessore - una barriera fono assorbente con sistemazione del verde e opere di mitigazione su aree di proprietà di Ori Martin e del Seminario. Sarà sistemato anche il passo carraio esistente che sarà utilizzato esclusivamente da mezzi non pesanti. Contestualmente la Ori Martin si impegna a non utilizzare l’attuale accesso dello stabilimento ex Facchini che è in comune con il Seminario».

Nel piano attuativo si prevede l’aggiunta nel comparto dell’area ex Facchini (che resterà sostanzialmente invariata senza il collocamento di attività di ampliamento del ciclo produttivo) e di una porzione di area verde di proprietà del Seminario. Resta il limite della possibilità di ampliamento fino ad un massimo di undici mila metri quadrati all’interno del perimetro dello stabilimento, solo però per destinazioni accessorie, come magazzini e depositi, e non produttive. Sarà anche posizionato un filare di alberi lungo via delle Razziche ed è prevista pure un’ulteriore sistemazione di via Scuole.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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