EconomiaGarda

Oltre 12mila tonnellate di acciaio Feralpi per la penisola MareTerra del Principato

Paola Gregorio
L’avveniristico quartiere sarà completato nel 2025. La commessa realizzata dalla controllata Presider
Mareterra, acciaio Feralpi a Montecarlo
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Giganteschi «mattoni», con un’anima d’acciaio, posati su una collina sottomarina, a sostenere un nuovo quartiere che dalle coste del Principato di Monaco si allunga nel mare. Un progetto avveniristico, chiamato evocativamente «MareTerra» che unisce natura, tecnologia e bellezza. L’anima d’acciao parla bresciano, perché le seimila tonnellate di quei mattoni arrivano direttamente dalla Feralpi di Lonato, fornite e lavorate da Presider, società del gruppo che ha una sede anche a Nave.

Sostenibilità

L’avveniristica penisola che sta sorgendo sull’acqua attorno a Montecarlo, poggia dunque su solide basi di acciaio «firmate» Presider. Il taglio del nastro era previsto nel 2025, ma il nuovo quartiere dovrebbe essere già pronto a fine anno. Sei ettari, a sviluppo sostenibile, con spazi culturali, ricreativi e ampi giardini mediterranei. Definito un omaggio al Mediterraneo, è nato per integrarsi perfettamente al profilo delle coste e per essere percepito come un’estensione naturale del territorio.

I 18 cassoni

A firmarlo nomi illustri come le archistar Renzo Piano, Stefano Boeri, e Denis Valode oltre al paesaggista Michel Desvigne. A protendersi verso il mare è il quartiere Anse du Portier. I diciotto «cassoni» prefabbricati galleggianti, la cui realizzazione è stata completata nel 2019, costituiscono la cintura di delimitazione dell’area, lunga 500 metri e poggiata a una profondità di 20 metri su una collina sottomarina realizzata appositamente con quattrocentomila metri cubi di sabbia estratta a Nord della Sicilia. Ogni cassone pesa complessivamente circa 24.000 tonnellate. La loro anima d’acciaio è formata da gabbie assemblate per pali di fondazione, realizzati da Presider. Alle oltre seimila tonnellate di acciaio per i pali per la platea di fondazione Feralpi ha fornito anche 6.200 tonnellate di opere civili per la costruzione di una porzione del quartiere residenziale.

Recuperare la terra dal mare non è un’idea nuova, neppure a Montecarlo. Da decenni il Principato rosicchia avidamente le acque circostanti: dagli anni Cinquanta è stato creato in questo modo il 20% della superficie di Monaco. Ma il nuovo quartiere, un distretto di 14 acri, è un progetto particolarmente ambizioso, perché aumenterà le dimensione del Paese del 3%. Abitazioni ultralusso, ville, superfici commerciali, una nuova marina, una collina, il lungomare. Insomma un quartiere esclusivo ed ecosostenibile. Il nome MareTerra è stato scelto personalmente dal Principe Alberto di Monaco che non appena salito al trono si è dato l’obiettivo di espandere il Paese attraverso la bonifica. E che ha un occhio di riguardo per la sostenibilità. Il terrapieno sul quale sorgerà il nuovo quartiere sostenibile è stato completato nel 2020. Da quel momento si è cominciato a costruire.

Il costo dell’avveniristica penisola sull’acqua è di circa 2,5 miliardi e il progetto, nel quale sono coinvolte tante aziende italiane, è gestito da Sam L’Anse du Portier con Bouygues Travaux Publics MC. «Vorrei che questo progetto incarnasse l’eccellenza e la convivialità che contraddistinguono così bene il Principato di Monaco. MareTerra si integrerà perfettamente con il nostro litorale, e tra qualche anno sarà visto come un naturale prolungamento del nostro territorio», ha scritto il Principe Alberto.

Sarà un eco-district in gran parte pedonale, con un parco lussureggiante, un elegante lungomare, un piccolo porto, un parcheggio sotterraneo e offerte sia residenziali sia commerciali. Il masterplan è stato concepito per integrarsi con la costa esistente. Con la sua caratteristica costa curva, le colline che salgono dolcemente e la flora autoctona, MareTerra costituisce un nuovo collegamento sul lungomare: sfida architettonica, ingegneristica e ambientale, per unire terra e mare.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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