Economia

Ocse: «Coronavirus, Pil italiano a -14% in caso di nuova ondata»

Le stime mettono in luce anche i rischi per la lenta ripartenza del comparto turistico. Deficit in aumento almeno dell'11,2%
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Una caduta del Pil italiano dell'11,3% nel 2020 se verranno evitate recrudescenze dell'epidemia di coronavirus. Un crollo del 14% se più avanti nell'anno ci sarà una seconda ondata di contagi. Questo il doppio scenario prospettato per la Penisola dall'Economic Outlook semestrale dell'Ocse, il più pessimistico tra le previsioni diffuse finora dalle istituzioni nazionali e internazionali.

Per il 2021 le stime puntano a un rimbalzo del Pil del 7,7% nel primo caso, del 5,3% nel secondo e quindi in entrambi gli scenari l'output italiano alla fine del 2021 sarà inferiore a quello ante-crisi. «La produzione industriale italiana può ripartire rapidamente dal momento in cui sono state tolte le misure di confinamento, ma il turismo e molti altri servizi si riprenderanno più lentamente, pesando sulla domanda», rileva l'Ocse.

Le misure governative di sostegno al reddito dei lavoratori e alla liquidità delle imprese «sono necessarie per attenuare l'impatto della crisi», ma implicano un aumento del già elevato debito pubblico, che è previsto al 158,2% nello scenario migliore (dal 134,8% del 2019) e al 169,9% in quello peggiore.

Per il 2021 è attesa una discesa del debito/Pil al 152,2% e al 165,5% rispettivamente. Il deficit è stimato in aumento all'11,2% nello scenario più favorevole, al 12,8% nell'altro, con una discesa al 6,8% e al 9,7% nel 2021 nei due casi. Il rapporto prevede anche una caduta dell'export del 14,4% quest'anno, seguita da +12% il prossimo, se non ci sarà un altro scoppio dell'epidemia. In quest'ultima evenienza, la contrazione delle esportazioni è stimata al 17,8%, seguita nel 2021 da +7,7%.

Per i consumi privati le attese sono di un calo del 13,3% con una seconda ondata di epidemia, del 10,5% se sarà evitata. Gli investimenti fissi lordi sono stimati in calo del 18,8% in questo caso, del 23,4% nello scenario peggiore. Sul mercato del lavoro andranno persi i miglioramenti degli ultimi anni, con un tasso di disoccupazione in aumento all'11,9% nel 2021 dal 9,9% del 2019.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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