Nel divario scuola-impresa gli Its sono la risposta
È il momento di cambiare passo. Di affrontare i cronici problemi legati alla formazione, provando a formulare risposte concrete ed efficaci. Con questo spirito, come Confindustria Brescia, abbiamo cercato di approcciare il vasto tema del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, provando a capire come intercettare quei fondi necessari ad avvicinare il mondo della scuola e quello dell’impresa. Non dimentichiamo, per introdurre la questione, che sono ben 30,88 i miliardi complessivamente stanziati nel Piano a favore di Istruzione e Ricerca, più del 16% dei fondi totali.
L'indagine
In questo contesto generale necessitavamo quindi, come già accennato, di una solida base di partenza per approcciare - con una visione analitica - il tema. Motivo per cui il Centro Studi di Confindustria Brescia ha recentemente condotto una mini-indagine sul mismatch tra domanda e offerta di lavoro nella nostra provincia, lavorando su un campione significativo di 171 imprese del settore manifatturiero (soprattutto Pmi metalmeccaniche) con 18mila addetti.
I risultati
Tra i risultati emersi, in particolare, il 98% delle imprese ha segnalato difficoltà di reperimento di tecnici, il 97% di operai specializzati e il 96% per i conduttori di impianti. Sono numeri drammatici, che devono servirci come bussola e spinta di partenza. In questo senso, siamo fermamente convinti che gli Its, gli Istituti Tecnici Superiori, possano essere una risposta efficace per colmare il divario.
Abbiamo recentemente ricevuto da Regione Lombardia una bozza di protocollo che dovrebbe servire a mettere a uno stesso tavolo e coordinare tutti i soggetti pubblici e privati che attualmente sono coinvolti nella promozione e realizzazione dei percorsi formativi degli ITS – Provincia di Brescia, Università di Brescia e Confindustria Brescia –, così da avanzare richieste e progetti di ampio respiro legati al PNRR.
Sotto tale profilo, auspichiamo però possa esserci in tempi rapidi un’accelerazione, per non perdere questo treno in corsa. Sarebbe un danno gravissimo per l’intero sistema, a maggior ragione se consideriamo come – oggi – l’esistenza di un tale livello di mismatch sia anche legato all’assenza di benefici fiscali e formativi, di qualsiasi genere, e alle ormai note difficoltà scaturite dal Reddito di Cittadinanza, troppo spesso visto dai giovani come la strada più semplice da percorre. Come imprenditori, sappiamo che questo non corrisponde alla realtà: oggi serve un cambio di passo, e il PNRR è un’occasione unica. Da non perdere: per Brescia e per l’Italia.
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