Economia

«Nel 2020 buste paga più leggere di 8,7 miliardi»

Lo rivela uno studio effettuato dal Servizio Lavoro, Coesione e Territorio della Uil
Cassa integrazione (simbolica) - © www.giornaledibrescia.it
Cassa integrazione (simbolica) - © www.giornaledibrescia.it
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Otto miliardi e settecento milioni di euro, al netto dell'Irpef nazionale e delle addizionali regionali e comunali: è quanto manca nelle tasche dei dipendenti nell'anno 2020 che, a causa del Covid-19, sono stati in cassa integrazione.

Va alla Lombardia il primato della maggior perdita delle retribuzioni nette, pari al 25,5% del totale nazionale (2,2 miliardi di euro), seguita dal Veneto dove i cassaintegrati perdono oltre 964 milioni di euro netti, dall'Emilia Romagna (840 milioni di euro netti) e dal Piemonte (745 milioni di euro netti). 

È quanto emerge da un'analisi condotta dal Servizio Lavoro, Coesione e Territorio della Uil che ha elaborato i dati Inps delle ore autorizzate di cassa integrazione salariale su cui sono state condotte le simulazioni.

A fronte di circa 4,3 miliardi di ore di cassa integrazione autorizzate nell'anno 2020, numeri mai raggiunti in precedenza, i 7 milioni di beneficiari hanno perso, mediamente, 1.243 euro netti pro-capite annui.

A Brescia, lo ricordiamo, lo scorso anno sono state oltre 90 milioni le ore di cassa integrazione autorizzate. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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