Economia

Nei primi sei mesi a Brescia sono andati all’asta 1.687 immobili

Il valore complessivo è vicino ai 280 milioni Il prezzo medio invece è di 165mila euro
1.687 IMMOBILI ALL'ASTA
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Si classifica al terzo posto Brescia, dopo Milano e Catania, per il numero di esecuzioni immobiliari pubblicate nel primo semestre 2022. In base all’indagine del Centro Studi AstaSy Analytics di Npls Re_Solutions, sono stati 1.687 gli immobili in asta nei primi sei mesi dell’anno nel Bresciano, con un valore complessivo per tutti i beni di 279.843.963,91 euro, un valore medio pari a 165.882,61 euro e con possibilità di offerta minima di 135.316,18 euro.

Le aste della provincia sono concentrate prevalentemente nel capoluogo (195), seguito da Verolanuova (50), Rovato (41), Lumezzane (39), Leno (37), quindi Chiari, Garda, Castrezzato, Rodengo Saiano fino ai Comuni di Calcinato, Comezzano-Cizzago, Manerbio e Sarezzo che presentano lo stesso indicatore (24).

Il quadro

L’asta più alta è stata battuta per un ex palazzo nobile di campagna adibito a ristorante e abitazione, «Villa Calini» a Coccaglio, oggi destinato a locale per eventi. L’immobile, come si evince dalla perizia, si estende su un’ampia superficie commerciale di oltre 4.600 mq, è stato messo all’asta alla somma di quasi 7 milioni e 800mila euro quale base di partenza e non ha visto aggiudicatari, tant’è che verrà riproposto un ulteriore esperimento in data 28 settembre, ad un valore di offerta minima pari a 4.380.780,29 euro (il valore peritato del bene è di oltre 6 milioni e 648mila euro).

In generale, la parte più numerosa di beni in asta è riconducibile alle unità residenziali: 1.107 gli appartamenti con box e cantine, cubando oltre il 65% di tutto il parco immobili il cui valore medio di base è di poco inferiore ai 111.982,81 euro. Solo per i cantieri fermi e abbandonati, Brescia conta 37 unità finite in asta; importante anche il numero di terreni (agricoli ed edificabili), che annoverano 119 lotti in asta nel medesimo arco temporale.

Il punto

«Brescia - afferma Mirko Frigerio, fondatore e vicepresidente esecutivo Npls Re_Solutions e presidente Centro studi AstaSy Analytics - è ancora colpita dalla grande crisi che toccò il Paese e la provincia negli anni dal 2008 al 2012; il grande numero di esecuzioni e fallimenti che in quel periodo affossarono l’edilizia locale pesano ancora oggi nelle aule dei tribunali e vi sono ancora moltissime esecuzioni ad esso riferibili. Il Covid - prosegue Frigerio - non ha lasciato indenni attività e società che versano in situazioni ancora precarie.

Prevediamo, purtroppo, un aumento del numero delle aste a causa degli stop dei tribunali in tempo pandemico e dei ritardi consequenziali. Confidiamo sempre nella possibilità che i problemi legati alla liquidità per pagare i mutui si attenuino, anche attraverso la possibilità di giungere ad accordi con i creditori fuori dalle aule dei tribunali, evitando così lunghi tempi e grandi costi che di certo non giovano al sistema ed in primis ai creditori e debitori stessi».

Guardando al quadro nazionale, sono stati 77.656 gli immobili andati in asta dal primo gennaio al 30 giugno 2022, per un totale di 110.911 esperimenti d’asta (un immobile, va ricordato, prima di essere aggiudicato può andare in asta più volte) e con un mancato recupero di oltre 2.610.894.000 euro. Il valore base d’asta di tutti gli asset pubblicati ammonta a 11.094.269.397 euro, con possibilità di partecipazione con offerta minima pari a 9.889.381.722 di euro, mentre il valore medio dei beni posti in asta è di 142.864 euro. «Un numero contenuto - osserva ancora il presidente del Centro studi -, su cui gravano ancora gli effetti scaturiti dalla chiusura dei tribunali in tempi pandemici, e che per questo non rappresenta la fotografia del grafico delle sofferenze e delle difficoltà che il sistema Italia sta affrontando e affronterà nei prossimi anni».

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