Economia

Nasce InnexHub, la piattaforma digitale per l'economia 4.0

Lanciata dai leader di Confindustria di Brescia Mantova e Cremona, l'iniziativa coinvolge Aib, Associazione artigiani e Confartigianato
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Anche se l’oggetto in discussione è il digitale, InnexHub, il primo Digital innovation hub della Lombardia, da ieri è scritto nero su bianco, sulla carta. E ha in calce cinque firme: quella del presidente di Aib Giuseppe Pasini, del presidente di Associazione industriali della provincia di Cremona Umberto Cabini, del presidente di Confindustria Mantova Alberto Marenghi e, a riprova del fatto che sarebbe opportuno sostituire il termine «industria 4.0» con «produttività 4.0», il presidente di Associazione artigiani di Brescia Bortolo Agliardi e il presidente di Confartigianato Brescia Eugenio Massetti.

Sono loro i cinque fondatori di un’alleanza creata per seguire in modo efficiente le linee guida dettate dal Governo nel piano nazionale dell’industria 4.0. Nello specifico, l’intesa di fonda su quattro pilastri: informare gli imprenditori per creare consapevolezza, fornire consulenza strategico-organizzativa e tecnologica, agevolare l’accesso al credito e agli incentivi fiscali e finanziari e seguire le imprese nel percorso di formazione continua delle proprie risorse umane.

Il primo consiglio direttivo è composto dal vice presidente di Aib Angelo Baronchelli, in veste di presidente, e da Cabini, Marenghi, Agliardi e Massetti. Parte essenziale di questo ecosistema dell’innovazione saranno i competence center, considerati l’hardware tecnologico di InnexHub: l’Università degli studi di Brescia, l’Università Cattolica di Piacenza (distaccamento di Cremona), il Politecnico di Milano (distaccamenti di Cremona e polo territoriale di Mantova) affiancheranno le imprese supportandole nella simulazione, nella sperimentazione e nel collaudo delle tecnologie digitali all’interno dei progetti di ricerca applicata. Si prevede inoltre di coinvolgere altri poli, come Isfor e Csmt.

«La prima fase della nostra azione - ha detto Baronchelli - sarà volta a dotare tutte le imprese di quei macchinari digitali oggi indispensabili per restare nel mercato globale». Ma, ha tenuto a precisare Pasini: «Molte aziende bresciane, soprattutto nella siderurgia, sono già a un livello molto avanzato in tale ambito». Il secondo step sarà l’innovazione in senso più profondo: «Dobbiamo tenere a mente - ha sottolineato Rodolfo Faglia, in rappresentanza dell’Università degli Studi di Brescia - che industria 4.0 non significa solo nuovi macchinari, ma è prima di tutto un cambiamento culturale, per cui è necessaria un’adeguata formazione». E infatti partirà il 23 ottobre il master in Management e Innovazione delle imprese, promosso dall'Università degli Studi di Brescia, da Aib e da Isfor.

Tra i fondamenti del progetto c'è anche l'accesso al credito per le imprese che si digitalizzano: ieri è stata firmata una convenzione tra Aib, Associazione industriali della provincia di Cremona, Confindustria Mantova, Anima (Federazione delle associazioni nazionali dell’industria meccanica varia e affine, rappresentata dal vice presidente Pietro Almici), Ucimu (associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot, automazione e prodotti a questi ausiliari, con la firma del direttore generale Alfredo Mariotti) e l’ente di certificazione Icim Spa (presente l'ad Gaetano Trizio) per fornire alle imprese informazioni e consulenze sugli incentivi fiscali e sulla corretta applicazione dell’iperammortamento.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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