Musk e Meloni, l’intesa può avere effetti anche su Brescia
L’incontro americano tra Elon Musk e la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni potrebbe avere ricadute su Brescia, sia sulle infrastrutture sia su alcune imprese. Nei tre ambiti di lavoro anticipati da Il Foglio, emersi dall'incontro di New York, uno potrebbe aprire nuovi mercati per il made in Brescia: Space X (azienda aerospaziale statunitense con sede a Boca Chica in Texas vicino a Brownsville, fondata nel 2002 da Musk con l'obiettivo di creare tecnologie per ridurre i costi di accesso allo spazio e permettere la colonizzazione di Marte) intende realizzare entro un biennio una base sulla luna. Musk ha chiesto alla Presidente del Consiglio che l’Italia trasmetta un elenco di imprese (innovative) che possono trovare spazio nel progetto, purché legate alla perforazione dei terreni, all’abbigliamento, al cibo, alle costruzioni, all’elettronica.
Ipotesi
Nomi ancora non ce ne sono, ma ci sono molti numeri (fonte Confindustria Brescia) da cui potrebbero uscire: 915 le imprese dell’alimentare, 159 quelle del chimico- farmaceutico, 4434 quelle che lavorano metalli, 602 quelle produttrici apparecchi elettrici. Da «ultras del made» in Brescia due note: sono oltre 13.000 le imprese manifatturiere e tra queste più di una che può giocarsela nelle forniture c’è.
Prospettive
Ma dall'incontro sono uscite anche altre prospettive: una riguarda la disponibilità di Musk a valutare un investimento in Italia a sostegno della gigafactory Tesla di Grunheide in Germania – 35 chilometri a sud est di Berlino – non per la produzione di auto, ma di batterie elettriche in un momento in cui è allo studio da parte di Enel X la possibilità, anticipa Il Foglio, di realizzare sempre nel nostro Paese un grande impianto per il riciclaggio di batterie esauste al litio per auto elettriche.
Dove? Impianti dismessi e aree libere in provincia ce ne sono ed anche per questo progetto la capacità bresciana di proporre un indotto in grado di porsi come partner affidabile all'eventuale progetto c'è (basta pensare a Luna Rossa o American Magic venute a Brescia per la componentistica).
Internet a banda larga
La terza ipotesi di questa grande partita prevede invece che, sfruttando fondi Pnrr, attraverso l’utilizzo di Starlink (sistema di satelliti realizzati da Space X, di proprietà sempre di Elon Musk) si potrebbe, attraverso la connessione satellitare, trovare più larga diffusione in Italia nell’utilizzo di internet a banda larga per andare a coprire aree del territorio in cui fibra e banda larga offrono una copertura limitata.
Per il nuovo impianto (che significa investimenti, lavoro occupazione) ora tocca alla politica bresciana scendere in campo nella partita aperta da Elon Musk con Giorgia Meloni (senza però la soddisfazione cinica che un rivale non vinca purché gli altri perdano, quindi unita). Sognare non costa niente, dunque chiudiamo gli occhi e aspettiamo di vedere se qualcosa mai accadrà.
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