Monte Rossa, celebra i primi 50 anni con la nuova cantina
Mezzo secolo di Franciacorta Docg valgono bene... una cantina. Una nuova cantina, come quella che la società agricola Monte Rossa ha realizzato in frazione Barco di Cazzago San Martino, a pochi chilometri dalla storica casa di Bornato, che resterà operativa.
Importante l’investimento, pari a circa dieci milioni di euro. La struttura si sviluppa su 3 livelli, collegati da un’iconica scala centrale: nel livello più basso sono concentrate tutte le attività produttive, nel livello centrale trovano sede gli uffici direzionali e operativi e al livello superiore si trovano l’area ospitalità e lo shop. Punta di diamante è la cantina sotterranea, energeticamente autonoma grazie all’alimentazione a pannelli solari, con un impianto interno di depurazione delle acque, materiali ecosostenibili e scelte di luce e distribuzione dei locali pensate per rendere più agevole il lavoro alle maestranze.
Tra Barco e Bornato di Cazzago San Martino escono, ogni anno, mezzo milione di bottiglie: nel 2021 il fatturato è arrivato a 8 milioni e 350mila euro.
Alla guida
A dirigere le operazioni della cantina oggi c’è Emanuele Rabotti, figlio dei fondatori Paola Rovetta e Paolo Rabotti, primo presidente, negli anni Novanta, del Consorzio Franciacorta Docg. Oggi Monte Rossa gestisce 70 ettari di vigneti, dove produce gli storici Prima Cuvée, Flamingo, Sansevé, Coupé, Salvàdek, P.R. Brut, quest’ultimo impreziosito - proprio per il primo mezzo secolo di cantina - di uno speciale bollo celebrativo.
Dentro la galassia Monte Rossa c’è anche il brand Cabochon, figlio di una ricerca dello stesso Emanuele Rabotti che, dagli anni Ottanta a oggi, ha deciso di selezionare le cru della collina di Monte Rossa attraverso un nuovo sistema di vinificazione che introduce la barrique per la prima fermentazione del mosto. Da qui sono nati Cabochon Brut Millesimato 2014, Cabochon Doppiozero Brut Nature 2016, Cabochon Fuoriserie Rosé N°06, Cabochon Fuoriserie N°023 e il Cabochon Stellato. Ciliegina sulla torta della cantina franciacortina è poi Bastione, il vino che nasce alle pendici del Castello di Brescia, nei quattro ettari del vigneto urbano più grande d’Europa, quello della Pusterla.
I progetti
Dal luglio 2020 il vigneto è di Monte Rossa e i progetti non mancano: «riqualificazione e valorizzazione - chiosa Emanuele Rabotti - saranno le parole chiave dei prossimi mesi: voglio regalare a Brescia un vigneto-giardino unico e curato. Una bella sfida, ma sono davvero felice di aver aggiunto un gioiello così prestigioso alla nostra collezione».
«Il Pusterla non rappresenta per me solo un vigneto, ma è anche una dichiarazione personale di orgoglio bresciano - sprosegue Rabotti -. È un raro esempio di agricoltura produttiva urbana con una coltivazione estesa di sola uva Invernenga e un terroir inimitabile. La composizione e la pendenza del suolo assicurano il drenaggio, mentre le correnti provenienti dal monte Guglielmo mantengono l’aria pulita e salubre e l’esposizione permette all’uva di essere baciata dal sole perfettamente, dall’alba al tramonto».
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