Minimal e led: le nuove creazioni Flos
L'esclusiva è racchiusa in una stretta di mano, il gesto più antico, rappresentativo, trasparente e di fiducia quando si parla d'affari. Così Piero Gandini, presidente di Flos, si aggiudica le migliori collaborazioni con i migliori designer/artisti del panorama mondiale per firmare le creazioni che nascono a Bovezzo. Empatia, dunque, cuore pulsante di lampade di successo che hanno scritto la storia dell'illuminazione.
L'ultima mano «eccellente» Piero Gandini l'ha stretta con Michael Anastassiades, designer cipriota che vive a Londra, classe 1967. A Euroluce la galassia Flos è tra le più chic, un padiglione nel padiglione, che accoglie chi varca l'ingresso proprio con le lampade di Anastassiades. String Lights è un filo elettrico nero che si disegna sfiorando le forme della stanza, da cui pendono due differenti forme di luce, triangolare o sferica. L'accensione è touch, basta sfiorare l'interruttore invisibile tra cavo e diffusione. Anastassiades, al debutto nella produzione per un'azienda, firma anche Ic Lights, una famiglia di lampade in ottone e vetro soffiato a sfera.
Di Marc Newson è invece Orotund, che la definisce un «alone luminoso, un'aureola proiettata sulla superficie del muro, una nuvola di luce». La fonte led, che contraddistingue quasi tutte le venti novità presentate da Flos a Euroluce, rimane infatti nascosta nel corpo della lampada.
Così come è nascosta, ma in questo caso nel pavimento, la fonte di luce di Shade, del designer Paul Cocksedge. Un «fantasma» illuminato dal basso, che lascia all'osservatore solo la curiosità di una lampada in carta sospesa tra cielo e terra grazie a fili di nylon invisibili.
L'italiano Rodolfo Dondoni firma Chapeau (foto), assolutamente personalizzabile: quando entrerà in produzione, sarà venduta con «in testa» un panama. Poi ognuno la coprirà con il proprio cappello.
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