Micillo: «Università, imprese e finanza: sinergie per la crescita»
Eventi straordinari come la crisi pandemica, gli sconvolgimenti geopolitici, ma anche le grandi trasformazioni tecnologiche rendono sempre più urgenti «risposte innovative, rapide e soprattutto condivise».
Ed in questo senso la formazione, ad iniziare da quella dei giovani, «ricopre un ruolo fondamentale per attrezzare il sistema industriale e finanziario con i talenti necessari a competere sugli scenari globali». Il ruolo strategico della collaborazione fra mondo accademico, industriale e finanziario è stato il cuore della «lectio magistralis» di Mauro Micillo, figura di spicco del mondo finanziario nazionale ed internazionale e responsabile della Divisione Imi Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo, che ieri ha ricevuto dalle mani del rettore, Francesco Castelli e del presidente dell’associazione Alumni, Michele Lancellotti il premio «Alumnus dell’Anno 2024».
Il profilo
Nato a Desenzano nel 1970, figlio di operai emigranti, Micillo si è laureato in Economia e Commercio a Brescia nel 1994 con il massimo dei voti. «Non ho mai abbandonato il legame con il mondo accademico», spiega il manager che ha voluto ricordare i docenti che negli anni gli sono stati vicini e che nel 2004 ha iniziato ad insegnare «derivati» proprio nella facoltà della nostra città; successivamente all’Università Luiss a Roma; ed ora, come visiting fellow, all’Università di Oxford.
«Credo fermamente nel ruolo che ha l’Università di Brescia, e con essa la Facoltà di Economia, realtà strettamente connesse al nostro territorio e ad un tessuto produttivo che eccelle nel panorama italiano ed europeo nella manifattura, nella zootecnia e nell’alimentare».
Tecnologia
Filo conduttore della «lectio» è l’evoluzione del mercato del lavoro e la centralità delle competenze tecnologiche. «L’intelligenza artificiale sta trasformando il mondo della formazione, attraverso strumenti che migliorano l’efficienza e rendono l’esperienza più coinvolgente».
«Ma attenzione - ammonisce Micillo - la formazione non si esaurisce con la scuola e con l’università. Prosegue lungo tutto l’arco della carriera professionale. Spesso industria e tecnologia si evolvono più velocemente delle competenze acquisite nel percorso scolastico, è quindi necessario dotarsi di modelli di apprendimento continuo nelle aziende per fronteggiare un’economia in costante trasformazione».
La finanza
L’evoluzione tecnologica sta trasformando anche il corporate & investment banking. «Le Big Tech grazie alla loro competenza nella gestione dei dati, vedono enormi opportunità nell’ingresso nel settore dei servizi finanziari - spiega -. Aziende come Google e Amazon potrebbero diventare potenziali concorrenti, ma anche partner strategici, portando competenze e innovando le modalità di interazione con i clienti». Ma corporate & investment banking possono svolgere un ruolo chiave nel mobilitare risorse private a favore dell’economia reale.
«Ecco perché diventa sempre più rilevante coltivare sinergie tra università, tecnologia e mondo finanziario. Ad oggi l’incertezza sulle dinamiche dei tassi ha condizionato gli investimenti. Una prospettiva diversa sulle politiche monetarie potrebbe stimolare sia la domanda interna sia gli investimenti».
Rifacendosi alle parole di Messina, Draghi e Panetta, Micillo ha ricordato che «l’Europa deve trovare forme di debito comune per finanziare, poche, importanti, iniziative strategiche fondamentali per il futuro strategico e la competitività. Ha la capacità fiscale per poterlo fare, manca solo la volontà politica».
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