Metalmeccanici, previsto uno sciopero anche per aprile

Nonostante le 24 ore di sciopero già fatte tra dicembre, gennaio, febbraio e marzo, la trattativa per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale dei metalmeccanici non riprende e le confederazioni sindacali Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil stanno pianificando almeno altre otto ore di sciopero anche per aprile.
La conferma è arrivata dai tre segretari generali: Michele De Palma, Ferdinando Uliano e Rocco Palombella si sono ritrovati per sollecitare Federmeccanica, Assistal e Unionmeccanica alla riattivazione dei tavoli di confronto, fermi dal 12 novembre scorso, e per ribadire le loro posizioni rispetto alla rottura del dialogo su una questione fondamentale come il contratto collettivo, determinante o sia per il benessere dei lavoratori sia per quello delle imprese, scaduto dal 30 giugno 2024 per la grande industria e dal 30 dicembre per la piccola.
Le dichiarazioni
Come sottolineato in apertura di incontro dal segretario Uilm Rocco Palombella, «La situazione sta diventando sempre più rischiosa anche per l'avvento dei dazi Usa, che creano problemi al nostro sistema manifatturiero disincentivando le esportazioni oltre Atlantico».
Di rischi però per Palombella ce ne sarebbero anche altri, «a partire da quello di impoverire la nostra manifattura e di conseguenza la nostra società, tutelate dal contratto in modo concreto e tangibile, in quanto unica cosa che difende i salari e potere d'acquisto di fronte a continui rincari».

Per il segretario Fiom De Palma, «I contenuti della piattaforma sindacale presentati alle associazioni dei datori di lavoro sono in linea e in continuità con quelli del rinnovo di febbraio 2021, che a fronte delle trasformazioni in atto (digitale e ecologica) prevedeva strumenti contrattuali innovativi a garanzia dell'industria, dell'occupazione e degli aumenti salariali. Il comportamento attuale di Federmeccanica, Assistal e Unionmeccanica sembra invece orientato al ridimensionamento salariale e delle norme contrattuali, con un atteggiamento di delegittimazione del sindacato».
«Per questo motivo – ha evidenziato Ferdinando Uliano – dichiariamo almeno otto ore di sciopero nazionale anche per questo mese, da organizzare in tutti i territori con la massima estensione, articolazione ed efficacia, rafforzando il blocco degli straordinari e delle flessibilità».
I commenti nel Bresciano
Nella piattaforma i sindacati hanno puntato sull’esperimento della settimana di 35 ore e sull’aumento salariale di 280 al mese, da mandare a regime in tre anni. «Con il contratto del 2021 – ricorda il segretario Fiom Brescia, Antonio Ghirardi – i lavoratori avevano ottenuto un aumento di 310 euro al mese grazie alla clausola di salvaguardia, innescata nel 2023 dalla forte crescita dell’inflazione, a fronte di un accordo firmato a 112 euro».
Sulla stessa linea i segretari Fim e Uilm, Stefano Olivari e Ettore Burlini. «Lo sciopero non sarà di 8 ore consecutive, il monte ore potrà essere raggiunto anche spezzettato, facendo 4 ore per due giorni o due ore su quattro giornate, in base a quanto riterranno opportuno i rappresentanti e i lavoratori delle varie realtà».
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