Decreto bollette, Consiglio dei ministri rinviato a venerdì

Slitta il decreto bollette. Il Consiglio dei ministri di stamattina che avrebbe dovuto varare gli aiuti a famiglie e imprese contro il caro-energia viene rinviato a venerdì. Alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni non è piaciuta la bozza arrivata sul suo tavolo: non si è fatto abbastanza, è la strigliata ai ministri, servono misure «più efficaci». Sulle bollette il lavoro dei tecnici dei ministeri dell’Economia e dell’Ambiente, guidati da Giancarlo Giorgetti e Gilberto Pichetto, è proseguito per tutto il giorno per mettere a punto le misure.
Nonostante le indiscrezioni di un possibile rinvio circolate in mattinata, all’ora di pranzo tutto sembrava ben avviato, con gli uffici stampa pronti a preparare slide e comunicati. Ma nel pomeriggio prende forma lo slittamento: la riunione in programma oggi alle 9 slitta al 28. E sul tavolo ci sarà anche il disegno di legge delega sul nucleare.
Il punto
Dietro il rinvio c’è la decisione della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che ha ritenuto «non soddisfacente» la bozza predisposta dalle amministrazioni per affrontare il caro energia. Di qui la richiesta di «approfondire» ulteriori misure e la decisione di rinviare il Cdm: l’obiettivo della premier è dare una risposta «più efficace» a famiglie e imprese, con una particolare attenzione ai soggetti più vulnerabili.
Il nodo non sarebbero le risorse, ma la necessità di uno sforzo maggiore sulle norme, mantenendo le coperture individuate. Le misure messe a punto finora dovrebbero valere per sei mesi, con uno sforzo economico di 2,8-3 miliardi. Da una parte guarda ai clienti vulnerabili, con un’estensione della platea del «bonus sociale»: la strada dovrebbe essere, quella seguita già nel 2023, di innalzare la soglia Isee dagli attuali 9.530 euro a 15mila euro. Il costo dovrebbe essere aggirarsi sugli 1,5 miliardi. Ma tutto dipende dal perimetro che verrà individuato, ancora in via di definizione.
Sull’altro fronte, si lavora per trovare un sollievo per le imprese, comprese quelle energivore. In particolare, si punta a recuperare 600 milioni dalle aste Ets (Emission trading system, la tassa sulle emissioni di CO2), per sostenere le aziende energivore ma anche le pmi. Allo studio ci sarebbero anche una riduzione del differenziale tra il costo del gas sul mercato di riferimento europeo e quello sul mercato all'ingrosso italiano oltre ad una norma sul rinnovo o il prolungamento delle concessioni idroelettriche.
Timori
Cresce intanto la preoccupazione delle associazioni dei consumatori e delle piccole imprese. Per le aziende del terziario la bolletta elettrica di gennaio registra una crescita media del 24% rispetto a gennaio 2024 e del 56,5% rispetto al 2019, avverte Confcommercio che chiede di intervenire sugli oneri di sistema e il disaccoppiamento tra il prezzo dell’elettricità e quello del gas. Il decreto deve contenere «un robusto intervento per le pmi», incalza la Cna, ricordando che le pmi «pagano l’energia il 40% in più della media europea con punte del 60% e del 50% rispetto a Spagna e Francia».
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