Mef e Lufthansa, intesa in extremis: c’è l’accordo su Ita

La Redazione Web
Non sono cambiate le condizioni economiche dell’operazione: ora si attende l’approvazione definitiva della Commissione europea
Un aereo Ita e uno Lufthansa - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Un aereo Ita e uno Lufthansa - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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Il Mef e Lufthansa hanno trovato l’accordo su Ita: la fumata bianca è arrivata prima della mezzanotte e rappresenta di fatto il tanto sospirato «sì» alle nozze.

Gli accordi

«Il Mef comunica che sono stati inviati alla Direzione generale della Concorrenza della Commissione europea gli accordi rientranti tra le misure correttive presentate con riferimento all'operazione di concentrazione che prevede l’ingresso di Deutsche Lufthansa nel capitale di Ita Airways, come previsto nella decisione della Commissione europea del 3 luglio 2024» spiega una nota serale del Mef.

«Si attende con fiducia – conclude il comunicato – l’approvazione definitiva della Commissione europea per procedere al closing dell’operazione. Le condizioni economiche previste non hanno subito variazioni rispetto all'accordo già siglato»

L’investimento

Le ultime limature sono state tutte legate alla seconda tranche dell’investimento complessivo da 829 milioni di euro che il colosso tedesco guidato dall’inflessibile Carsten Spohr è chiamata a versare per assumere il controllo della newco tricolore sorta dalle ceneri di Alitalia.

I documenti firmati dall’accoppiata italo-tedesca e dai vettori rivali easyJet, Air France e Iag (British Airways) – che garantiranno la concorrenza nei segmenti di mercato ritenuti critici – hanno visto il via libera del Tesoro e ora planano sul tavolo della Commissione Ue in vista di un esame finale ritenuto senza più ostacoli.

La pace dopo la lite

Il Mef e il colosso teutonico nelle ultime ore utili all’intesa hanno concordato gli ultimi dettagli e ripristinato la fiducia persa dopo la lite esplosa all’inizio della settimana scorsa per la richiesta di Francoforte di uno sconto sul prezzo che ha fatto infuriare il Tesoro, non intenzionato a cedere a «ricatti» e a «svendere» la newco.

Incassato il secco no italiano, Lufthansa ha quindi teso la mano per salvare un accordo strategico, riducendo le sue pretese sul prezzo e chiedendo, secondo fonti qualificate, un ribasso di meno di dieci milioni. Ma i tedeschi, stando alle ultime indicazioni trapelate, dovrebbero aver rinunciato sia a dilazionare l’acquisto del 49% di Ita (la seconda rata dell’investimento) sia alla clausola di aggiustamento del prezzo.

Gli incontri nei prossimi giorni

Il ministro Giancarlo Giorgetti e Spohr sono stati in contatto costante e dopo il lieto fine non si attendono incontri ufficiali nei prossimi giorni, quando il ceo tedesco è atteso a New York per altri impegni. Ma in Italia il silenzio delle ore che hanno preceduto la fumata bianca aveva scatenato anche le critiche.

Oltre alla preoccupazione dei sindacati, il capogruppo Pd in commissione Trasporti, Anthony Barbagallo, aveva infatti chiesto a gran voce al governo di riferire in Parlamento, depositando un’interrogazione urgente.

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