Economia

Mediobanca, brillano i big dell'industria bresciana

A2A, Duferco e Cef guidano la graduatoria provinciale. Forgiatura Morandini al top per «dinamicità»
Enel domina la classifica tricolore di Mediobanca
Enel domina la classifica tricolore di Mediobanca
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A2A, con 7 miliardi e 95 milioni di fatturato, guida il gruppo delle aziende bresciane analizzate dall’Ufficio studi di Mediobanca nella sua consueta indagine sui conti 2019 di 3.449 realtà italiane. La Leonessa d’Italia comunque vanta una significativa rappresentanza nell’ambita classifica dell’istituto finanziario. Il gruppo siderurgico Duferco Italia Holding di San Zeno Naviglio quest’anno occupa il secondo gradino del podio con un monte ricavi di 1 miliardo e 448 milioni di euro. La Cooperativa esercenti farmacia, invece, deve accontentarsi del terzo posto con vendite pari a 1 miliardo e 428 milioni. In totale sono oltre un centinaio i bilanci «bresciani» esaminati da Mediobanca: in gran parte si tratta di società attive nel comparto sidermetallurgico e in quello dell’automotive. E tra queste rientra anche Forgiatura Morandini, premiata da Mediobanca per il suo speciale dinamismo.

La manifattura italiana non si salva dalla maledizione di questo 2020, anno bisesto oltremodo funesto causa pandemia di Coronavirus. Chiuderà l’esercizio con un calo del fatturato dell’11,1%, secondo le previsioni dell’Ufficio studi di Mediobanca, basate su un sondaggio condotto tra circa 2.800 imprese familiari, che mixa il -15,7% consuntivato nel primo semestre e l’attesa di un rimbalzino del 5,4% nel secondo. Pagheranno pegno soprattutto le imprese del comparto della moda (il tessile crollerà del 26,7% e l’abbigliamento del 25,2%) e dell’automotive (-21,7%), che trascinerà con sé anche l’industria dei metalli (-17,7%) e metallurgica (-16%). Soffriranno il settore del legno e dei mobili (-14,4%) e i beni per la casa e la persona (-14,2%), limiteranno i danni l’editoria (-6,1%) e la cosmesi e la farmaceutica (-2,6%) mentre solo l’industria alimentare riuscirà a scavallare l’anno con un piccolo segno più.

L’analisi dedicata da Mediobanca alle «Principali società italiane»- che passa in rassegna quasi 3.500 società industriali, finanziarie e dei servizi - incorona l’Enel regina dell’industria nel 2019 sia in termini di fatturato (77,4 miliardi, +5,6%) che di utile (7 miliardi nel biennio), in entrambi i casi davanti all’Eni (70 miliardi di fatturato e 4,27 di utili), che paga l’andamento calante del petrolio. In ambito bancario si preannuncia per quest’anno il sorpasso di Intesa (807 miliardi) su Unicredit (853 miliardi), grazie agli attivi acquisiti con Ubi Banca, mentre in ambito assicurativo è incontrastato il dominio delle Generali, con i 9 principali concorrenti che tutti insieme non riescono a totalizzare i suoi 68,2 miliardi di premi Delle prime 20 società italiane per fatturato 9 appartengono al settore energetico, altrettante sono pubbliche e 6 sono controllate da stranieri. Fca Italy, al quarto posto per fatturato (24,4 miliardi), è quella che ha registrato le perdite maggiori nel biennio (1,64 miliardi) assieme a Whirpool Italia (714 milioni).

Mentre oltre a Enel ed Eni brillano i profitti di Poste (2,7 miliardi), Gucci (2,1) e Snam (2). Dalla classifica delle società più grandi sono escluse la holding degli Agnelli Exor, che svetterebbe con 143,8 miliardi di ricavi, il gruppo Techint della famiglia Rocca, Essilorluxottica, Ferrero e Stm, le cui radici sono piantate in holding estere. Due gruppi pubblici, Poste e Fs, con i rispettivi 129mila e 84mila dipendenti, restano i principali datori di lavoro italiani. Mentre sono 8 le stelle del «quarto capitalismo» selezionate per il loro dinamismo, tra cui appunto Forgiatura Morandini.

 

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