Economia

Massiah si congeda da Ubi: «Lascio un gruppo solido»

Dopo la scalata di Intesa Sanpaolo il ceo lascia senza rimpianti e senza svelare il suo futuro
Victor Massiah ha lasciato Ubi Banca - Foto © www.giornaledibrescia.it
Victor Massiah ha lasciato Ubi Banca - Foto © www.giornaledibrescia.it
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L'ultimo atto di Victor Massiah in Ubi è un semestre (184 milioni di utili in crescita del 38%) in forte espansione, nonostante la tempesta del Covid. L'ex popolare con il cuore tra Bergamo e Brescia, scalata da Intesa Sanpaolo, si prepara ad accogliere il nuovo azionista con numeri di tutto rispetto. Il gruppo è «solido e profittevole», dice il ceo che l'ha guidato fino ad ora e che dice addio dopo anni che definisce «meravigliosi e pieni di soddisfazioni» con «il miglior team di direzione che abbia mai coordinato».

Nelle parole del manager non ci sono rimpianti né per le scelte fatte in passato, né per come è stata affrontata l'opas di Cà de Sass. «C'è stato un confronto ma mai scorretto», ora «tutto questo polverone si abbasserà» anche perché - sottolinea - «il dovere del nostro consiglio era quello valorizzare al massimo la banca» e se, quindi, «si accetta di effettuare una manovra non concordata bisogna anche accettare le resistenze degli avversari». Per cui «come dicono gli anglosassoni, niente di personale».

Massiah che si prepara a godersi la montagna in sella ad una bicicletta elettrica, non scopre le carte sul suo futuro e rispedisce al mittente le accuse secondo cui la banca era ferma e avrebbe potuto essere protagonista di aggregazioni. In questi anni «l'ego del management è stato messo da parte ed è stato salvaguardato l'interesse degli azionisti», sottolinea. In tal senso «dobbiamo ritornare al 2015-2016 e guardare quali erano - puntualizza - in quei momenti i numeri in particolare dei coefficienti di capitale e delle posizioni in termini di qualità del credito e andare a vedere se era opportuno o meno fare operazioni». Mentre sui rumors più recenti di opzioni alternative ad Intesa, con Unicredit o Mps come controparti, Massiah taglia corto e replica: «non posso commentare delle cose che non sono uscite ufficialmente».

Da stasera comunque si volta pagina. Con la sua uscita di scena, la transizione è affidata al vice direttore generale vicario, Elvio Sonnino a cui temporaneamente sono stati affidati i poteri. Prima di lasciare, come ultimo atto, il ceo ha scritto alle colleghe e ai colleghi invitandoli ad «essere fieri» della qualità dell'istituto che ha portato «la banca più grande del Paese» a sentire «il forte bisogno di acquisirlo».

Nel frattempo il consiglio, nell'attesa del regolamento dell'opas, è pronto a rimettere il proprio mandato garantendo la continuità operativa, gestionale e la corretta amministrazione fino all'assemblea chiamata a nominare il board espressione del nuovo azionista. Corale il ringraziamento a Massiah, per gli anni spesi nel gruppo passato dalla trasformazione in Spa e dal modello duale e monistico fino all'entrata nella sua orbita delle tre banche Etruria, Marche, Chieti. Il Consigliere delegato «ha contribuito a costruire una realtà solida, stimata, sostenibile, dove la dimensione nazionale è rimasta comunque rispettosa delle radici e della vicinanza al territorio nonché degli interessi di tutti gli stakeholder», le parole della presidente, Letizia Moratti.

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