A marzo oltre 1 milione di visitatori in sei centri storici bresciani

La vocazione del Bresciano sta cambiando da un po’ di tempo, con il turismo che sempre più si affianca all’industria e all’agricoltura come motore di sviluppo. Secondo Confcommercio Brescia infatti l’offerta turistica della provincia genera oltre 2 miliardi di valore aggiunto, pari a circa il 25% di tutta la Lombardia (in testa Milano che produce il 50% della ricchezza).
Un ruolo fondamentale in questo senso lo giocano i principali centri storici, catalizzatori di interesse e di presenze, con il duplice ruolo di attrazione e di punto di partenza per la scoperta dell’intero territorio.
Nel report presentato oggi Confcommercio Brescia ne ha enucleati sei - Brescia, Desenzano, Salò e Sirmione sul lago di Garda, Iseo e Ponte di Legno -, studiandone i flussi di visitatori attraverso un innovativo sistema di analisi. Questo intercetta infatti le celle telefoniche, con i dati che vengono analizzati da un algoritmo in grado di restituire un quadro fedele e soprattutto in tempo reale del passaggio delle persone.
Così facendo è possibile avere una fotografia dei sei centri storici nel corso del mese di marzo 2025. Questi hanno fatto registrare più di 1,1 milioni di presenze (1.105.414), con il capoluogo che si pone in vetta per numero di visitatori con quasi 400.000 (395.118).
Brescia
Scendendo nello specifico si scopre che in città il 93,2% dei turisti è italiano, a fronte di un 6,8% di stranieri. I connazionali che visitano la Leonessa arrivano principalmente dalla provincia (46%), il 27% dallo stesso Comune (si intendano queste persone come coloro che visitano i musei), l’11% dalla regione (principalmente da Bergamo, Milano Cremona e Mantova) il 9% dal resto d’Italia (su tutti da Verona, Trento e Roma) e come si diceva circa il 7% da oltre confine: francesi, tedeschi, spagnoli, polacchi, britannici e statunitensi in rigoroso ordine di presenza.
I turisti si concentrano maggiormente nei fine settimana, per oltre il 60% rientrano in una fascia d’età che va dai 35 ai 64 anni e hanno una capacità di spesa alta nel 33% dei casi, media e medio-alta per il 40%.
Garda, Ponte e Iseo

Sul lago di Garda invece emerge una differente dinamica per ciascuno dei tre centri presi in esame. A Desenzano (263.602 visitatori a marzo 2025) l’82% dei turisti è italiano, a fronte di un 18% di stranieri. Dinamica che si conferma anche a Salò, (126.506, 86% italiani e principalmente dalla provincia di Brescia, 14% stranieri) ma che invece Sirmione (74.977) smentisce. Qui infatti gli stranieri sono il 41%, a fronte di un 59% di italiani principalmente da fuori provincia.
Anche Ponte di Legno (68.088) piace però agli stranieri. Questi rappresentano il 34% dei visitatori, mentre gli italiani arrivano principalmente dalla Lombardia.
Iseo (177.123) invece è in larghissima parte metà degli stessi bresciani (il 57% dei visitatori), a fronte di un solo 7% di turisti non italiani.
Infrastrutture
Ma parlando di turismo Confcommercio Brescia ha voluto anche focalizzarsi su uno specifico aspetto, quello riguardante le infrastrutture. Grazie a un sondaggio realizzato con il supporto dell’istituto di ricerca Format Research su un campione di 400 aziende, emerge come «gli imprenditori bresciani chiedano investimenti per rendere il nostro territorio sempre più attrattivo e facilmente raggiungibile dai turisti» sottolinea il presidente di Confcommercio Brescia Carlo Massoletti.
Nello specifico il 73% delle imprese vorrebbe l’apertura dell’aeroporto di Montichiari al traffico turistico. Quasi 9 aziende su 10 invece (l’87,9%) preferirebbero la fermata della Tav sul lago di Garda nel territorio bresciano piuttosto che in quello veronese. Oltre a ciò l’84% degli imprenditori spinge per lo sviluppo della ciclovia gardesana e l’89% ritiene necessario pianificare strategie di valorizzazione della Valcamonica in vista anche delle Olimpiadi e Paralimpiadi di Milano-Cortina 2026.
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