Marchi e modelli della ex «Giannini» aggiudicati all’asta per 800mila euro
Tutto è filato liscio come l’olio. O meglio, come un buon caffè, considerato che l’asta - aggiudicata l’altro ieri al primo tentativo, e per un valore di quasi tre volte superiore al prezzo-base - era quella della società Industrie & Design, più nota come Giannini, azienda bresciana di casalinghi conosciuta ai più proprio per l’iconica caffettiera «Giannina».
La fumata bianca è arrivata senza intoppi e al primo colpo per la vendita telematica asincrona della società, sottoposta a liquidazione giudiziale presso il Tribunale di Brescia dal 6 dicembre scorso (il giudice delegato è Stefano Franchioni ed il curatore Davide Felappi) e comprendente, oltre alle immobilizzazioni materiali di proprietà ed i rapporti di lavoro dipendente (16 lavoratori assunti con contratto a tempo indeterminato, di cui 7 operai, 5 impiegati a tempo pieno e 4 part time), anche tutte le immobilizzazioni immateriali fra cui il marchio «Giannini» ed altri marchi, brevetti, disegni, modelli, autorizzazioni, licenze e clienti.
Sotto la lente
L’azienda in liquidazione - attualmente situata nel capannone preso in locazione da terzi in via Di Vittorio, a Brescia - è stata aggiudicata a un corrispettivo di oltre 800mila euro, vale a dire quasi tre volte il prezzo base d’asta, fissato a 300mila euro. Le realtà in gara erano tre e complici molteplici rilanci hanno fatto lievitare le offerte: a spuntarla è stata una importante realtà sempre del comparto casalinghi, ma sul nome per ora le bocche restano cucite. «Sapere che attraverso questa procedura siamo riusciti a dare una continuità ad un marchio come la Giannina è per noi e per tutta l’industria bresciana una cosa molto importante», commenta il curatore Davide Felappi, che indugia anche sulla condizione «sine qua non» posta nel bando, vale a dire il trasferimento di tutta la forza lavoro.
«Chi ha partecipato alla gara e chi se l’è poi aggiudicata si è impegnato a mantenere tutti i dipendenti in capo alla società - spiega -: abbiamo fatto di tutto perché questo avvenisse perché oggi più che mai ogni posto di lavoro deve essere tutelato, a maggior ragione se si tratta di persone altamente specializzate come quelle che operavano nell’azienda in questione».
La storia
Del resto la Giannini spa, poi trasformatasi nella attuale società in liquidazione Industrie & Design srl, è veramente una realtà che del comparto dei casalinghi bresciani ha fatto un po’ la storia. Nata alla fine degli anni ’60, affida parte del suo successo proprio alla caffettiera in acciaio Inox «Giannina», che nel 1968 grazie all’idea di Carlo Giannini ed al design dell’iraniano Khodi Feiz ha compiuto un profondo restyling di quella che era la caffettiera tradizionale, rendendola unica nella sua eleganza ed arricchita di funzionalità nuove.
Negli anni, poi, la società ha creato un ampio catalogo di altri casalinghi, dalle tazzine agli utensili, tutti sempre ispirati al design, alla qualità e all’orgoglio del marchio. Più recentemente la Giannini era entrata a far parte del Gruppo Illa, azienda leader nella produzione Made In Italy di cookware in alluminio antiaderente e specializzata nello stampaggio, coniatura e assemblaggio del prodotto.
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