Maltempo fuori stagione, danni e prezzi alle stelle
Ma che freddo fa! Davanti all’escalamazione di sconforto di ogni cittadino per le condizioni meteo di questo fine settimana, in campagna gli agricoltori non hanno tempo per lasciarsi andare alla disperazione. Ne avrebbero però tutte le ragioni: secondo le prime stime si contano danni alle campagne dall’inizio dell’anno pari ad oltre mezzo miliardo di euro a causa di nubifragi e temporali. L’ondata di maltempo fuori stagione è l’evidente conseguenza dei cambiamenti climatici in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, tanto da aver condizionato nell’ultimo decennio la redditività del settore agricolo.
Il risultato è un conto da 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne. Se infatti è assolutamente vero che, anche in questi ultimi giorni, si è verificata una vera e propria strage per verdure, cereali, girasole e frutta con danni a vigneti, oliveti e ciliegi, purtroppo anche le infrastrutture - dalle stalle scoperchiate alle strade rurali franate, senza dimenticare le serre distrutte - sono finite pesantemente sotto i colpi di grandine, pioggia e vento. Di tutto ciò il risultato ultimo è un calo atteso dell’offerta di prodotti con effetti sulla spesa che deve fare i conti con la variabilità delle quotazioni segnalata dagli ultimi dati dell’Istat con i fenomeni speculativi sui prezzi al consumo che rischiano di innescarsi per colpa delle distorsioni di filiera, a scapito dei consumatori e dei produttori. Il quadro.
Un esempio? Il maltempo ha fatto aumentare i prezzi delle verdure al dettaglio del 7% rispetto allo scorso anno. I cambiamenti climatici colpiscono le imprese agricole con lo sconvolgimento dei normali cicli colturali che impattano sul calendario e sulle disponibilità con effetti concreti anche per i cittadini che devono affrontare le fluttuazioni anomale dell’offerta e dei listini dei prodotti che mettono nel carrello.
Da Bruxelles. In tutta questa panoramica di sconforto una notizia da Bruxelles porta un raggio di sole per gli agricoltori lombardi. La Commissione europea ha accolto la richiesta di prorogare il periodo di presentazione delle domande in merito alle politiche d’intervento della Pac, la Politica agricola comune. Nei giorni scorsi pertanto è stato pubblicato il decreto ministeriale di proroga. Grazie al decreto gli agricoltori saranno agevolati nei tempi della presentazione delle domande per accedere ai finanziamenti. I termini di presentazione della domanda unica dei pagamenti diretti della Pac sono quindi prorogati al 15 giugno 2019. Al tempo stesso, le Autorità di gestione dei Programmi di sviluppo rurale regionali potranno posticipare i termini per la presentazione delle domande di pagamento relative a talune misure di sviluppo rurale. «Abbiamo seguito la pubblicazione del regolamento di esecuzione (Ue) 2019/766 con cui è stato possibile adottare il decreto ministeriale» ha dichiarato il Ministro delle Politiche agricole alimentari forestali e del turismo, Gianmarco Centinaio. «A Bruxelles abbiamo già esposto le nostre preoccupazioni in sede europea - ha aggiunto - per i tagli economici previsti dalla riforma della Pac, la Politica agricole comunitaria. L’Italia, pur facendo la sua parte nel quadro degli accordi comunitari, non è disposta a chiedere agli agricoltori ulteriori sacrifici senza offrire adeguate risorse in cambio».
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