Made in Brescia da 40 milioni di bottiglie l’anno

Il comparto viticolo che si metterà in mostra nella nuova edizione di Vinitaly, dopo due anni di chiusura causa covid, è uno dei fiori all’occhiello dell’economia agricola provinciale con un valore di oltre 75 milioni di euro in vigna e che vola ad oltre 500 milioni di euro in cantina.

E la qualità del vino parla chiaro: oltre il 95% delle superfici vitate nella nostra provincia sono destinati a produzione di vino Docg, Doc e Igt, con una media annuale di oltre 500mila quintali di uva prodotta e quasi 40 milioni di bottiglie, con una percentuale importante che viene destinata al mercato estero. Gli ettari vitati continuano a crescere oltre i 6mila ettari. Le percentuali.

La superficie è occupata per il 45% dal Franciacorta; il 30% a Lugana; Valtenesi e Garda il 16%; il Curtefranca 6%; il restante 35 se lo dividono Botticino, Cellatica, Montenetto e Valcamonica. La vendemmia del 2021 si è tra l’altro chiusa bene e si è già iniziato di questi tempi ad impostare in campo quella nuova sistemando i vigneti. La presenza della produzione vitivinicola bresciana a Vinitaly è sempre stata numerosa e partecipata.

L’elemento che caratterizza maggiormente, da ormai alcuni anni, la nuova stagione del vino è l’attenzione verso il legame con il territorio, la sostenibilità ambientale, le politiche di marketing, anche attraverso l’utilizzo dei social, e il rapporto con i consumatori, con i giovani vignaioli che prendono in mano le redini delle aziende imprimendo una svolta innovatrice. Le aziende agricole dei giovani possiedono peraltro una superficie superiore di oltre il 54% alla media, un fatturato più elevato del 75% della media e il 50% di occupati per azienda in più. Questa nuova edizione di Vinitaly riporta un po’ di normalità ad un settore che nella nostra provincia ha sofferto la chiusura imposta dal Covid, ma che ora potrà finalmente riaprire le porte delle cantine al consumatore.